ds1hm 9 / 10 03/01/2006 15:19:49 » Rispondi Trovo problematici i film superiori ai 180 minuti e non certo per l'eventuale noia che ne può derivare (non in questo caso) ma per il tempo che viene lasciato allo spettatore di mescolare alla comprensione del film la formazione psichica della personale versione della conclusione dello stesso. Desideravo che la follia di Kurtz venisse lasciata sospesa nel tempo, che niente e nessuno potesse mai eliminarla se non da una scelta del stesso Kurtz. Desideravo che Kurtz potesse divenire in Apocalypse una sorta di el dorado, proprio come rappresentato da Herzog in Aguirre Furore di Dio, per la cui caccia e ricerca tutti ne dovevano morire. Resta un gran bel film.
Crimson 12/03/2006 07:22:36 » Rispondi Sì ma essendo dopotutto tratto da un romanzo pur non essendone fedele in toto il film doveva pur finire in quel modo...
nel romanzo Kurtz muore durante il viaggio di ritorno per malattia. Esclama più o meno quelle parole lì ma Willard quando và a trovare la moglie alla domanda "quali sono state le sue ultime parole?" risponde "ha pronunciato il suo nome".
ds1hm 14/03/2006 08:56:04 » Rispondi ma questo è in fondo il motivo per cui non amo tanto i film tratti da libri: trovo stupendi invece i film nati dalla mente di un regista (per questo semplice motivo mi sono spesso scontrato con chi considera Kubrick il più grande regista di tutti i tempi).