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L'IMPERATORE DI ROMA regia di Nico D'Alessandria

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Xavier666     8 / 10  04/07/2010 19:17:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ritratto desolante di gerardo sperandini, tossico senza rimorso e senza coscienza, in una roma stralunata da un chiaroscuro in bianco e nero. Il film è ispiratissimo al mitico Accattone di Pasolini (in una scena Gerry sbanda e cade dalla moto, nello stesso ponte sul lungotevere in cui Accattone muore) ma non ne conserva un briciolo di quella vitalità ed energia, Gerry vaga (e vaga e vaga e vaga...) senza una metà, perso nel suo limbo da tossico, senza un inizio (anzi solo all'inizio si limita a raccontare di essersi bucato la prima volta a 12 anni) senza una fine e senza neanche una presa di coscienza, senza pensare a nient'altro che a rimediare qualche spicciolo per mangiare, alcolizzarsi, fumare e bucarsi. La Divina Provvidenza è presente come in Accattone ma è ridicolizzata in un momento che mi ha fatto sorridere, quando Gerry trova per terra una cannetta non finita ed esclama "Divina Provvidenza!!"
Insieme ad amore tossico, gli ultimi film neorealisti (o iperrealisti) della roma degradata, dei bassifondi, della prostituzione, delle spade...
Cult.