TWILIGHT regia di Catherine Hardwicke

tylerdurden73     6 / 10  28/04/2009 14:31:32 » Rispondi
Ogni tanto esce un film che diventa inspiegabilmente un fenomeno generazionale e che assurge a cult travalicando il suo oggettivo valore divenendo icona degna d’adorazione da parte di milioni di ragazzini.
Non trovo scandaloso quindi promuovere,con riserva, “Twilight” tipico film alimentare,spesso sciocchino e dalla trama piuttosto insulsa,con svariate ridicolaggini e sdolcinatezze assortite manco fossimo nella più rinomata pasticceria del centro.
Se però si sta al gioco tutto sommato il film non è poi così scadente,soprattutto perché di gran lunga superiore a tutte le scempiaggini televisive e cinematografiche che gli adolescenti solitamente si sorbiscono.”Twilight” è infatti un film per nulla volgare,mai di dubbio gusto,viaggia per luoghi comuni,è vero,ma è basato su uno stereotipo consolidato come quello dell’amore impossibile.
A piacermi è stato il lavoro di Cathreine Hardwicke,già regista di apprezzabili film giovanili come “Thirteen” e “Lord of Dogtown”, pellicole dagli argomenti molto meno fiabeschi e più maturi.In questo caso l’autrice mostra buoni mezzi e sicurezza,cercando di ricavare il massimo possibile da un libro che presumo sia interessante quanto una lumaca adagiata su una foglia di lattuga.
Normale poi che dalla gabbia dei dialoghi orrendi sia praticamente impossibile fuggire,semmai a lasciare di sasso sono i pessimi effetti speciali che in una produzione di questo tipo dovrebbero essere all’avanguardia.Meglio concentrarsi sulle belle ambientazioni boschive ammantate da una fotografia grigio-azzura davvero ben ideata e sull’innocente storia che induce al sorriso per quanto sia spesso ingenua,campata per aria ed allo stesso tempo senza particolari pretese e quindi godibile.
Insomma,non mi vergogno ad ammettere di aver seguito con discreta partecipazione e relativo sorriso bonario da zio comprensivo questo filmetto,che pur non proponendo nulla di nuovo(meglio stendere un velo pietoso sulla caratterizzazione dei vampiri) si lascia vedere senza dimenticare che è destinato ad una specifica fetta di pubblico.