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FOG regia di John Carpenter

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Invia una mail all'autore del commento Alan Wake     8½ / 10  26/08/2013 17:05:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come può indicare l'incipit del film, "The Fog" si presenta allo spettatore come una favola dell'orrore, tetra e spettrale.
Il film è un brillante ed originale storia di fantasmi, divenuta col tempo un classico e un cult del genere.

Il film decanta una sceneggiatura fresca e geniale ed una regia brillante, nonostante la sua struttura rustica ed essenziale sia similare a quella di un B-Movie.
La pellicola riesce ad inglobarsi in una nube di mistero già dalla prima sequenza, divenuta un pezzo di storia del cinema, in cui il caos assale la piccola cittadina di Antonio Bay, facendo presagire qualcosa di nefasto.
La trama è sostanzialmente una non contorta storia di fantasmi: rinati con una maledizione, una ciurma di pirati cerca la sua vendetta contro la comunità di Antonio Bay nel periodo del suo centenario.
Nonostante il soggetto lineare, Carpenter sovverte lo scontato carattere della tradizionale lotta fra il bene e il male, quasi giustificando i fini della ciurma spettrale ed accusando la comunità che decenni prima scacciò tali pirati, invece di aiutarli dalla peste, facendo trovare loro la morte. La sceneggiatura, sotto questo aspetto, rimane tanto coerente da far passare sotto la veste dei malvagi la chiesa della comunità, vera colpevole che ha scatenato questa catena di sangue, trasformando il prete in un indiretto antieroe.

L'elemento che contraddistingue il film è, appunto, la nebbia, tetra, arcana e maligna, che porta con se gli spettri assassini.
Il bassissimo budget grava vistosamente sul film, specie sugli effetti speciali, che risultano artigianali e di bassa lega, nonostante siano sfruttati in modo retto ed equilibrato.
Tuttavia la tensione rimane alta, grazie ad un susseguirsi di scene elettrizzanti che costruiscono una lunga fuga ed una resistenza continua contro il nemico invasore (visione del male prettamente di Carpenter).
Da cardiopalma la colonna sonora dello stesso regista, che sforna una delle sue musiche migliori, che viene incastrata perfettamente nel film.
Ottima la fotografia di Cundey, dedita alle scene notturne dei film di Carpenter.

Il film sembra quasi omaggiare una tipologia del genere più che emularla, ma riesce comunque a creare un modello unico.
La pellicola, intrisa di un ottimismo che ha caratterizzato Carpenter nella sua primissima parte di carriera, è divenuta col tempo un classico del genere horror, ottimo dal punto di vista tecnico e narrativo.
Giusto porlo appena sotto le opere maggiori del regista.