Jolly Roger 9 / 10 10/01/2014 01:04:19 » Rispondi Non c'è granché da commentare...La Cosa è un gioiello, girato da un grande (Carpenter) con il suo attore antieroe Iena Plissken (Kurt Russel), in un ambiente estremo, desolato e insieme affascinante come l'Antartide. Il gruppetto di ricercatori, che popola una base al Polo, si troverà minacciato da una forma di vita sconosciuta, che si rivelerà intelligente ma anche meschina. I protagonisti arriveranno a dubitare l'uno dell'altro e a non poter fidarsi di nessuno, in una situazione estrema che però, allo stesso tempo, rappresenta una sorta di metafora degli aspetti più negativi della società. L'ambientazione stupenda e particolare, nonché la storia molto coinvolgente, che un po' horror, un po' thriller e un po' avventura, fanno sì che il film coinvolga intensamente: sembra davvero di essere lì con quello sparuto gruppo di uomini (ehi ma non ci son donne nel film…), dentro quella base antartica a fronteggiare lo sconosciuto pericolo... The Thing è un horror "storico", uno di quelli che, malgrado l'anzianità, ha coinvolto molte generazioni. Le nostre, quelle dei nostri genitori…ma anche quelle dei giovani di oggi (mi pare), perchè sembra non dimostrare gli anni che ha. Vedo nei commenti precedenti che ci sono opinioni contrastanti sul finale. Secondo me è bellissimo e sono felice che non siano stati girati stupidi seguiti, come è avvenuto nel 99 per cento dei film horror di successo. Grazie anche di questo, Carpenter.
i due decidono di aspettare. Anche perchè alla fine non hanno scelta, tanto mi par di capire che entrambi, contagiati o no dalla Cosa, moriranno comunque per il gelo. Secondo me comunque nessuno di loro due è contagiato, però non sono sicuri di ciò ed il finale è giusto che rappresenti i due uomini così: sospesi per sempre nel dubbio reciproco, a riscaldarsi sorseggiando quella bottiglia di whiskey, con rispetto amichevole ma in modo guardingo. Come un calumet della pace, perchè in ogni caso è finita. Sono eccessivamente ottimista? Forse :-)
BlueBlaster 10/01/2014 02:07:52 » Rispondi "sembra davvero di essere lì con quello sparuto gruppo di uomini (ehi ma non ci son donne nel film…)"
Ho un libro su Carpenter ("il signore del male" di Paolo Zelati) in cui in una intervista si chiede al regista del perché nei suoi film ci siano poche donne e sopratutto ci si riferisce alla totale assenza in "La Cosa" e Carpenter ha risposto che ce ne sono almeno due:
In primis LA COSA, pensandoci bene questo voler rigenerarsi ha un certo senso che tende al femminile ed infatti vi sono delle specie animali in cui soli esemplari femminili si riproducono senza maschi.
Seconda femmina, e la risposta più simpatica, è il computer con cui Kurt Russel gioca a scacchi nelle prime scene del film...dopo aver perso il nostro amico versa una birra sul pc e gli da della pùttana!
Adesso che ci penso la "paura verso il genere femminile" è un'altra chiave di lettura metaforica che si può dare al film...io ci avevo sempre visto tanti riferimenti alla piaga dell'AIDS esplosa l'anno precedente, ma come dice Freud "A volte un sigaro è solo un sigaro".
Jolly Roger 11/01/2014 01:45:23 » Rispondi ehi Blue, caspita quante ne sai! addirittura il libro su Carpenter, complimenti.
Avevo detto la frase sull'assenza di donne senza pensarci, ma in effetti quella chiave di lettura ci sta....anche perchè, pensandoci bene, lo scontro con la Cosa da parte degli umani viene sempre impostato sul piano del combattimento fisico, mentre La Cosa, in modo più femminile, agisce soprattutto da un punto di vista tattico. Inoltre usa la furbizia per portare gli uomini della base l'uno contro l'altro...insomma, effettivamente è più donna che uomo.
Al collegamento con l'AIDS non ci avrei mai pensato, ma mi ricordo bene come in quegli anni il cosiddetto "morbo", come lo chiamavano, mettesse davvero il terrore, anche perchè non si sapeva nulla della malattia. Quindi non è affatto remoto pensare che La Cosa abbia incarnato una sorta di metafora horror di una delle paure più grandi di quegli anni
BlueBlaster 12/01/2014 03:19:14 » Rispondi Eh si l'AIDS innestava nelle persone una sfiducia nel prossimo che va a braccetto con la storia de "La Cosa" (vedi che poi fanno pure il test del sangue per capire chi non è umano, ad aumentare la plausibilità di questa linea di pensiero), che poi sta COSA già dal nome generico si presta ad essere una metafora ignota. Eh i libri di horror me li regala ogni tanto la mia ragazza (Carpenter, Romero, uno generico sul Cinema dell'orrore) che suo malgrado ha dovuto accostarsi al genere :)
Jolly Roger 12/01/2014 14:10:16 » Rispondi ah allora vedo che la situazione è molto simile alla mia :-) infatti la mia fidanzata pure lei ha dovuto adattarsi un po'...Ora più o meno il 50% dei film horror che guardo li vedo insieme a lei, che però col tempo ha cominciato ad apprezzare il genere; per esempio La Cosa le è piaciuta molto