IL SIGNORE DEL MALE regia di John Carpenter

John Carpenter     9½ / 10  28/05/2007 16:16:40 » Rispondi
Uno degli horror che amo alla follia insieme a pochissimi altri.
Per me è anche uno dei più belli del regista John Carpenter, insieme all'ormai inimitabile "In the mouth of madness".
E' il secondo capitolo della trilogia apocalittica composta inizialmente da "the thing" seguita da questo film e finita dal film citato poco prima.
Non so da dove cominciare a commentare questo film: dico solo che è perfetto, mai una nota fuori luogo, sempre la tensione a mille, a cominciare dai segnali premonitori come la Luna e il Sole inisieme nel cielo, a proseguire con lo strano liquido verde presente in molti punti nel film e a finire con i misteriosi individui che uccidono senza motivo.
Granissima interpretazione di Donald Pleasence nel ruolo di un prete, di Wong e di tutti gli altri componenti del gruppo.
Come al solito Carpenter riunisce tutti i protagonisti del film in un luogo isolato (Halloween, La Cosa) senza nessuno che possa aiutarli dal male, la pura essenza del male che si manifesta in quei luoghi e che non lascia nessun scampo alle povere vittime predestinate.
Grande storia, immense le musiche che ricordano "Christine", claustrofobiche le ambientazioni della Chiesa, immersa nell'oscurità più profonda.
Prima di guardare questo film, però dovrete essere al corrente di ciò che si sta per vedere, di che tipo di horror si vuole seguire. Questa è una pellicola complessa, si tratta dell'horror più difficile della storia, non si tratta di un semplice film di intrattenimento con sangue e inseguimenti vari, anzi, è un film molto lento, senza risate e allegria, ma con serietà. La maestria di Carpenter è proprio questa: creare un buon soggetto, un ottima storia, ma di non cadere mai nel ridicolo, nel "trash" come spesso accade con altri registi per esempio Wes Craven, e secondo me un buon regista si osserva proprio qui, nel mistero, nella tensione, nel buio, nell'angoscia, nelle musiche e quando è il momento giusto bisogna lasciare intravedere qualcosa di misterioso, che solo alla fine si è al corrente di ciò che si sta guardando, oppure come accade con questo regista, neanche nel finale capiamo il vero scopo del film, la vera essenza del male che si celava. Senza, però, cadere nel ridicolo involontario, nella banalità, nel "già visto" come succede invece ai nostri giorni.
Un ennesimo plauso al finale: apocalittico, disturbante, un finale capace di lasciare l'amaro in bocca, ed è per questo che Carpenter ha sempre diviso la platea. Davanti a questo tipo di finale, alcuni rimangono delusi perchè vorrebbero capire tutto alla perfezione (e questo è anche giusto!), con mostri ed effetti speciali in computer, mentre altri rimarranno entusiasti dal mistero e danno il via alle più svariate ipotesi. Io sono con questi!
CAPOLAVORO!!!

John.