Woodman 6 / 10 17/08/2013 21:34:51 » Rispondi Film anomalo nella filmografia di quel montato di Ozpetek, capace di un solo film davvero riuscito e buono soprattutto a fare il pruriginoso e il moralista, tenendo validi gli insegnamenti di chi da lui non si farebbe nemmeno lustrare le scarpe (Almodovar, risaputo). Nel suo cinema leccatissimo e d'imitazione si scorgono anche tracce di spiate nipponiche, con quella interessante concentrazione sui dettagli e sugli sguardi. Molto bene il fatto che per una volta Ozpetek proponga un adattamento. Assai positiva la temporanea infatuazione della recitazione (invecchia come il vino) della Ferrari. Bellissima la fotografia e il ritratto (non certo inedito) dell'alienazione cittadina. Peccato però che: 1) la trasposizione del romanzo della Mazzucco sia scandalosamente superficiale; 2) il talento dei Costantini, Paolino, Murgia è quanto di più improponibile il regista potesse andare a scoperchiare. Detto fatto, almeno il primo sembra meritatamente dimenticato; 3) La Sandrelli per 60 anni non abbia mai saputo cosa significhi recitare;
Sceneggiatura media, una parte centrale bruttarella in cui non sono ben alternate le varie vicende e di conseguenza non si ha il tempo per capire o interessarsi davvero ai personaggi (esclusa la fantasmatica Finocchiaro, la Guerritore non è minimamente sviluppata, pessima anche l'idea di cambiare sesso al professore omosessuale del romanzo, per poi suggerire un fondo lesbo, davvero esecrabile, e il politico di Binasco se non fosse interpretato splendidamente suonerebbe inutilissimo, e infatti è approfondito male e disegnato approssimativamente, sfiorando più volte il ridicolo).
Si salvano i minuti finali, che sono davvero splendidi, e il finale degno, ma siamo ben lontani dalle intenzioni del romanzo.
Ozpetek è solo un bugiardino sterile e ripetitivo. Il film delude tutti e resta un'ennesima pacchianata, stilisticamente più italiana di quanto la fata turchina non voglia far sembrare.