BlackNight90 9 / 10 29/03/2009 20:54:27 » Rispondi Matita, Colori e Poesia. Miyazaki è uno dei pochi a mantenere sempre un'integrità artistica personale, così da rifiutare di corrompere le sue opere con le tecniche d'animazione che imperversano in occidente e non scadendo nella ricerca di un pubblico il più vasto possibile: c'è poco da dire, le sue opere non sono comprensibili a tutti (figuriamoci ai bambini). Ponyo è un regalo da donare ai piccoli, ma il messaggio e rivolto a tutti ed è vivo come in altri suoi film: è sempre da apprezzare un artista che riesce trattare i propri temi preferiti nelle sue opere declinandoli in forme diverse ma funzionali. In questo caso la forma è quella del candore dei bambini, dell'innocenza puerile e della spontaneità dei sentimenti, e ci si emoziona davvero: sfido chiunque a non commuoversi vedendo la faccia di Ponyo quando nuota o quando si addormenta! Ponyo colpisce anche perché è un favola che tocca il presente, la magia è immersa nel reale, e grazie alla grande potenza visiva, alle esplosioni di luci e colori, il naturalismo di Miyazaki è rafforzato ma non pregiudica quell'amore infantile che alla fine è il vero protagonista. Per la nostra abitudine a voler sempre "occidentalizzare" può essere paragonato alla Sirenetta, così come molti paragonavano La città incantata ad Alice nel paese ecc. Certo non ha nulla a che fare con Nemo (Miya ha detto di non averlo mai visto, c'è da credergli no?)! Non è il Capolavoro di Miyazaki, ma per me è più bello anche di Totoro.
"Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé. " (P. Neruda) Miyazaki ce lo riorda in ogni suo film.
Miyazaki ha affermato di di essersi ispirato alla Sirenetta, ma non il cartoon ma direttamente alla fiaba di Andersen. quanto a Nemo, in un'intervista ha detto di non averlo mai visto...se ci fossero, ma a me non sembra, i riferimenti saranno casuali ;)