caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SUSPIRIA regia di Dario Argento

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
jack_torrence     7½ / 10  17/01/2012 16:39:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno spettacolo circense costantemente in bilico tra ridicolo e ipnotico.
Se ritenessimo imprescindibile, in un film, la logica narrativa, dovremmo bocciarlo. Solo chi ritenesse che i vincoli imposti dalle più elementari regole della narrazione possono essere sciolti quasi completamente, può permettersi di considerarlo un capolavoro.

Apprezzo "Suspiria" perché, con una massiccia dose di anarchia punk (non so se c'è qualcuno che abbia già definito "Suspiria" un film punk...), se ne frega altamente delle convenzioni e dei canoni, anche a costo di scivolare in goffe banalità.
L'apparato scenico è ridondante, barocco; si rimane confusi notando la perizia con cui sono curate luci e scenografie, a fronte di una direzione degli attori da recita scolastica.
Non conosco film più squilibrato e disarmonico di "Suspiria", ma credo che occorra riconoscere come vi sia qualcosa di geniale nella libertà con cui il suo regista ha ritenuto di sbizzarrirsi con gli effetti "gotici". Il film possiede un'originalità molto, molto tipizzata - pur con debiti marcati verso il Polanski di "Rosemary's Baby" e soprattutto verso Mario Bava, nell'uso del colore.
Le atmosfere "malate" della scuola di danza di "Suspiria" non smettono di lasciare echi nel cinema, si pensi a "Il cigno nero".

Le paranoie su cui Argento fa leva, scaturiscono da paure elementari che hanno radici nell'infanzia e nella prima adolescenza: sono paranoie archetipiche come la paura del buio, che corredano la fondamentale paura dell'ignoto. Sono quelle esaltate dagli spazi estranei, nascosti e sconosciuti dei grandi complessi residenziali urbani: chi di noi, smarrendosi in un edificio, non ha mai provato una vertigine che è il corrispettivo del "perturbante" in un'opera d'arte? Argento, con il suo parossismo sensoriale, fa entrare in risonanza paure elementari, ed esalta i meccanismi "panici" del panico (finendo, talvolta per farli girare a vuoto).

"Suspiria" vorrebbe anche essere una fiaba moderna (la cui resa contenutistica è - a esser buoni - zoppicante). La bambina e il labirinto: all'inizio inconsapevole dei mali che vi si celano (in qualche modo, allegorie dei vizi mondani), non può più uscirne senza averne sconfitto il mostro (ecco una giustificazione del perché non ne scappi). L'aiuterà il candore e la sua virginale purezza.

Il labirinto: non la casa stregata, non la dimora gotica. E' alla figura archetipica del labirinto infatti che alludono le scenografie, i motivi ornamentali, i corridoi ricurvi, i passaggi segreti, i pertugi, i trabocchetti...

Argento eccede nel grottesco (i vari componenti della servitù) e pecca sempre per difetto: anche se qui ha un suo stile, non possiede l'arte di nobilitare e valorizzare intuizioni che rende grevi. Tuttavia, diversi momenti/frammenti sono obiettivamente memorabili: e più di tutto, probabilmente, l'intuizione scenica che sta alla base della sequenza notturna nella Konigsplatz (appesantita dalla ridondanza: avrebbe dovuto essere scorciata).
terubisco59  26/01/2012 22:05:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scorciare una sequenza che da sola vale il prezzo del DVD ? No, please !!
John Carpenter  17/01/2012 18:59:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per tutto il tuo lungo commento definisci questo film illogico, banale e ridicolo, ma non hai spiegato perchè! quali sono le incoerenze della trama, e le scene ridicole?
jack_torrence  18/01/2012 10:24:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli ho dato 7 e mezzo, non mi pare un voto basso: tanto più che ho parlato molto dei suoi pregi, che fra l'altro mi hanno portato a vedere e rivedere "Suspiria" negli anni.
Quanto alla scarsa cura per la logica narrativa, e per i limiti recitativi nei film di Dario Argento, non li scopro io adesso.