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SUSPIRIA regia di Dario Argento

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stratoZ     8 / 10  12/02/2024 15:14:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ho avuto il piacere di rivedere Suspiria restaurato in 4k in sala, ora parto dal presupposto che io sono l'ultimo fan di Dario Argento, che trovo la sua filmografia degli ultimi 35 anni, almeno, a livelli infimi e che obbrobri come "Il fantasma dell'opera", "Giallo", "La sindrome di Stendhal", "Dracula 3D", "Il cartaio" e compagnia bella non li rivedrei nemmeno con una pistola puntata alla tempia, però, però c'è da essere onesti riguardo questo periodo in cui Argento era in splendida forma e ci ha regalato diverse opere di valore, se "Profondo Rosso" è il suo thriller migliore, "Suspiria" è uno dei suoi pochi horror che ho adorato davvero, l'altro è "Phenomena", non ritengo nessuno di questi film un capolavoro, tuttavia li ritengo tutti e tre filmoni con una leggera preferenza per "Suspiria" e la sua enorme suggestività, siamo dalle parti del cinema esperienziale, quest'opera non è tanto attaccata alla flebile narrazione, quanto gioca con i sensi dello spettatore tramite una serie di trovate tecnico-registiche di valore straordinario.

Susy è una giovane ragazza che dall'America arriva a Friburgo in questa antichissima e rinomata scuola di danza per perfezionare la sua arte, fin da subito all'arrivo in questa vetusta struttura si capisce c'è qualcosa che non va, con l'omicidio di questa allieva che era stata recentemene espulsa, da lì in poi Susy e la sua compagna Sara inizieranno ad insospettirsi ed indagare sugli avvenimenti ambigui che stanno accadendo.

Il plot in sommi capi è questo, molto molto basilare, però Argento e il resto della troupe si superano nella rappresentazione, realizzando una messa in scena semplicemente sublime, a partire dalle prime sequenze, sempre accompagnate dall'ossessiva musica dei Goblin che diventa preponderante e crea delle forti sensazioni ansiogene, erano gli anni del prog - in realtà il movimento era già in calo nel 77' - e i Goblin prendendo spunti dal genere, a cui già appartenevano, perfezionano il loro stile adattandolo a questa pellicola dall'ambientazione esoterica e dalle suggestioni lisergiche.
Queste splendide musiche si uniscono alla fotografia meravigliosa di Tovoli, che assieme alla regia di Argento e alla splendida scenografia, fatta di particolari tra il gotico e il barocco, pareti affrescate, forti tinte dal sapore sovrannaturale, creano un mondo a parte, il fascino magnetico della componente visiva sembra uscire dalla pellicola e immergere lo spettatore in questo incubo dai colori pop che ai più ferrati sul genere ricorderà molto il Bava degli anni sessanta, la preponderanza del rosso, ma anche le luci verdi in punti impensabili, il blu notte così saturo, creano questo mondo suggestivo ed esperienziale, alcuni momenti mi sono sembrati anche prendere spunti dall'espressionismo, come quando Sara esce dalla stanza e si perde per i corridoi per scoprire da dove provengono i passi, con quelle pareti schiaccianti quasi a deformarsi, con quella luce rossa che assieme al nero forma una bicromia tipica del viraggio delle pellicole del muto, con la colonna sonora dei Goblin che non lascia spazio alle parole ma sono alle espressioni, un momento altissimo fatto dal pulsante fascino del terrore, della morte, dell'esoterismo.

Ma sono tante le sequenze a questi livelli, vogliamo parlare di quando dormono nella sala attrezzi? Con quella luce rossa dietro il separé che lascia intravedere le sagome e il disturbante sospiro della strega? Oppure i numerosi momenti nei corridoi caratterizzati da quel rosso acceso?

Argento non è Hitchcock, ma ne prende grossi spunti, genera una tensione non fortissima ma costante per tutta la pellicola, eccetto alcuni punti in cui vuole accelerare, detta i tempi, dilata al momento giusto, come Hitchcock informa sempre prima lo spettatore rispetto ai personaggi, accentua la componente voyeuristica, come accade in quella splendida scena finale in cui Susy scopre tutta la verità spiando attraverso le tende la congrega di streghe, finale strepitoso in cui la tensione sale agli apici e ci regala anche bei tocchi di gore.

Non è un film perfetto, pecca di alcune ingenuità narrative e dei personaggi tendenzialmente macchiettistici con cui è difficile empatizzare - non ho trovato delle interpretazioni così eccezionali, specie nelle ragazzine protagoniste - e alcuni momenti possono far discutere - la morte di Sara ad esempio, quando si butta nel filo spinato, mi sembra abbastanza impossibile che non l'abbia visto prima, ma anche il momento dell'attacco del pipistrello che è uno dei momenti che può mostrare gli anni della pellicola - però è un film dal fascino intramontabile, una pulsante opera colma di tensione e fascino visivo, colmo di onirismo e di un surrealismo che progressivamente distacca sempre di più dalla realtà, un punto di passaggio del cinema horror che viene ispirato e ispirerà in futuro. Argento non raggiungerà mai più questi livelli, anzi andrà parecchio in basso col tempo, ma Suspiria è un film eccezionale, poco da dire, esperienza visivo-sensoriale semplicemente straordinaria.