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SUSPIRIA regia di Dario Argento

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Godbluff2     8 / 10  01/11/2022 21:07:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mio film preferito di Argento, autore che non amo particolarmente e che ha dimenticato come si gira un film da trent'anni a questa parte (forse di più), ma che nei suoi anni migliori ha avuto il merito di sviluppare uno stile iconico, nel bene e nel male, ed immediatamente riconoscibile alla prima inquadratura.
"Suspiria" segna il passaggio dal "giallo all'italiana" fortemente venato di macabro al puro orrore macabro e grottesco, che accentua ulteriormente quella vena gustosamente trash già spesso presente nel suo cinema precedente.
Il cinema di Argento, soprattutto di questo Argento, è cinema dell'eccesso, non vive di equilibri o chiaroscuri, vive di esaltazione totale, di esagerazione.
Di questo, "Suspiria" rappresenta l'esempio più lampante (insieme al fratellino meno riuscito "Inferno", ancora più delirante ma molto meno affascinante), è un film costantemente sopra le righe, che urla ogni sua caratteristica stilistica, estetica, di messa in scena e ciò lo rende in qualche modo splendidamente opprimente, tambureggiante e, nei suoi eccessi, funziona a meraviglia.
Tutti gli elementi in gioco contribuiscono alla costruzione di questo mood delirante: l'allucinata fotografia di Tovoli getta lo spettatore in un vortice di colori forti, netti, estremamente saturi, separati nettamente tra loro, privi di sfumature e in forte contrasto reciproco; il rosso, colore della follia e del sangue, domina affiancato dal blu e dal giallo; "Suspiria" è un film dalla colorazione incredibilmente "vivace", strabordante, una secchiata di vernice che ricopre tutto, personaggi compresi, trasforma tutto in tinte rosse che esasperano la sensazione di follia, delirio, incubo, atmosfera onirica e irreale.
I Goblin, dal canto loro, compongono il loro lavoro più sperimentale creando una delirante sarabanda di suoni, urli, versi gutturali, sussurri, risatine, tastiere e percussioni ossessive, un comparto sonoro che a volte penetra nella diegesi, colonna sonora e suono ambientale allo stesso tempo, dopo un po' si confonde tutto e spesso ci si chiede se quei suoni morbosi li sentiamo solo noi come accompagnamento o proprio in quel momento li sentono anche i personaggi, assieme ai nevrotici sussurri effettivamente diegetici sparsi in certe sequenze da incubo. Un sabba grottesco talmente perfetto per il film che risulta, anche su disco, la mia opera preferita della band.
Naturalmente effettistica e coreografie degli omicidi occupano un altro spazio fondamentale. Qui lo stile di regia e di montaggio è già quello tipico argentiano, solo che fa un passo in più verso l'eccesso, il grand guignol è pieno di grottesca fantasia e le forze misteriose trucidano le loro vittime in modi sempre più ricchi di inventiva e, se possibile, più assurdi che in passato, ma il bello è proprio questo. I fiumi di sangue dunque si uniscono all'orgia di colore del film.
Cercarci dentro una trama naturalmente sarebbe impresa ingenerosa verso un film che punta su tutto tranne che su un racconto solido.
Questo marasma eccessivo riesce ad inquietare, quantomeno a lasciare un martellante senso di ossessività e di macabro che non esce facilmente dalla memoria (come i rantoli di Helena Markos).
Da notare la presenza di un cast piuttosto lussuoso nonostante in "Suspiria" non sia nemmeno la splendida performance attoriale la colonna portante. Ci sono attrici importantissime ripescate qui, con gli anni d'oro ormai alle spalle, come Alida Valli (piuttosto efficace nel ruolo, indubbiamente) e Joan Bennett, non esattamente le prime due che passavano di lì per caso; anche il trentenne Flavio Bucci (protagonista per Petri ne "La proprietà non è più un furto" pochi anni prima) aveva già preso parte a diversi altri buoni film di quell'ultimo decennio (il più duro e cupo) dell'epoca aurea del cinema italiano (il più importante probabilmente "L'Agnese va a morire" di Montaldo).
Con "Suspiria" e il suo delirio febbrile il cinema di Dario Argento raggiunge la cima più alta a mio gusto, ma comincia anche una discesa a rotta di collo, qui è su un livello mai più avvicinato in seguito.
adrmb  02/11/2022 10:07:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In Hatching c'è un qualcosina ereditato di Argento a livello di inquadratura e colori secondo me, poi vedrai, in un'intervista la regista ha detto che le piace molto
Godbluff2  02/11/2022 10:32:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Arriva, arriva.