DitaAppiccicose 9½ / 10 05/06/2016 11:19:40 » Rispondi Il capolavoro di Dario Argento, bissato due anni dopo dall'horror "Suspiria". La trama, come al solito, non è perfetta ma regge, la suspance è continua, le scene degli omicidi sono tutte passate alla storia del cinema giallo, non solo il momento dell'uccisione ma tutto il contorno:
la scena dello specchio ( dove - novità assoluta - viene mostrato l'assassino praticamente ad inizio film ! ) per l'omicidio della parapsicologa, il pupazzo quando viene ucciso il suo collega, l'uso dell'acqua bollente per la scrittrice, l'ascensore ( già "giustiziere" del colpevole ne "Il gatto a nove code" ) per l'assassino.
Le interpretazioni migliori non sono quelle dei due protagonisti ( Hammings è piuttosto inespressivo ), bensì quelle di Gabriele Lavia e di Clara Calamai. Ottime le ambientazioni ( Piazza Carlo Alberto e Villa Scott, a Torino ), fantastico l'uso del colore rosso. Lo stratagemma del doppio finale, già abbozzato ne "L'uccello dalle piume di cristallo", diverrà uno dei marchi di fabbrica di Argento che lo utilizzerà anche in diversi altri film tra cui .
"Profondo rosso" è giustamente considerato non solo un caposaldo del cinema giallo non soltanto in Italia, ma, con "Suspiria", massimo capolavoro ( ed io concordo ) di Argento.