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DANGEROUS ENCOUNTERS: 1ST KIND regia di Tsui Hark

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Boromir     8 / 10  05/03/2024 15:47:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Racconto giovanile cupissimo che non dà scampo a nessuno. Il cinema di Tsui Hark spesso viene tacciato di non dare importanza alla narrazione e al disegno dei personaggi per valorizzare l'azione pura e il movimento. Dangerous Encounters, terzo lungometraggio del maestro hongkonghese, smentisce queste osservazioni, esibendo per un'ora e mezza la caratterizzazione perturbante, grottesca, tamarra e dolente di quattro bombaroli adolescenti che riflette in toto il nichilismo dell'ex colonia britannica. Anti-imperialismo, sfiducia verso il futuro e le istituzioni, marcescenza dei legami basati sulla lealtà: Dangerous Encounters è tutto il contrario di ciò che sarebbe stato molto cinema edonista Anni Ottanta ai quattro angoli del mondo, la cui base tematica è fondamenta di pietra per una regia vorticosa, velocissima, con la cinepresa che compie ogni sorta di evoluzione ed esaspera le prospettive dei dutch-angle mentre bracca personaggi in perenne e irrequieto movimento. Un film duro e disturbato (vere le violenze sugli animali, memorabile lo spargimento di sangue finale), dal montaggio forsennato, dove il riciclaggio delle musiche dei Goblin carica ancor di più la rovente follia delle immagini.