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MILANO NERA regia di Gian Rocco, Pietro Serpi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  29/06/2008 19:48:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Soggetto di Pasolini per un film di culto illimitato, perduto, ritrovato, raro, maledetto. Il suo interesse è puramente stilistico: partendo da uno script che fa il verso (male) al formidabile "la notte brava" di qualche anno prima, c'è una sorta di (involontaria?) imitazione del cinema beat d'oltreoceano (per esempio Beat girl, 1960).
Al di là di questo e della splendida canzone di Nico Fidenco, il film è imbarazzante o quasi: attori cani presi per strada (e avrebbero fatto bene a restarci), dialoghi al limite del ridicolo, kitscherie al cui confronto l'incompreso capolavoro di Vittorio Caprioli di qualche anno dopo - "splendori e miserie di Madame Royale" - era il clou del realismo.