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88 MINUTES regia di Jon Avnet

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simonssj     4 / 10  27/11/2008 10:20:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tralasciando gli enormi buchi di sceneggiatura (che ci sono, ma facciamo finta di ignorarli...) quel che resta è comunque un film fondamentalmente folle, dal ritmo serrato, con una serie di personaggi che vengono sbattuti in faccia allo spettatore semplicemente con lo scopo di creare suspence (troppo facile così, mr Avnet) e racchiudere il possibile colpevole della vicenda in una cerchia di 9-10 persone. Dopo il primo quarto d'ora garbato, riflessivo, quasi interessante, la prima telefonata minatoria allo psichiatra Pacino mette in moto una trama tachicardica in cui succede di tutto (non manca l'attentato in auto, non manca l'attentato a revolverate...) e durante il quale tutti i personaggi che si muovono attorno al vecchio Al fanno a gara a rendersi più sospettabili possibili, mentre lui, che rimane in scena praticamente per il 95 % del film (follia!!) con la telecamera puntata, si trova costretto a dare ordini e riceverli per cellulare, e già un altro utente ha sottolineato come il telefonino portatile sia probabilmente il vero protagonista, guardandosi intorno per cogliere un indizio sul suo torturatore psicologico; o forse abbiamo frainteso, e il vecchio Al, più stanco che mai, anzichè il colpevole va in cerca di un aiuto, di un supporto, di qualcuno che gli spieghi come ha fatto a ridursi così e cosa ci fa un mostro sacro come lui all'interno di una produzione sballata e ubriaca come questa. La risposta temo che non ci sia, o meglio preferisco non saperla