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L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO regia di Dario Argento

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Neurotico     7½ / 10  22/03/2015 09:57:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Argento nel suo primo film non nasconde la sua stima per Bava facendosene influenzare in molti elementi: lo spunto dell'americano in Italia, il fatto che è la gente comune che conduce le investigazioni (come in "La ragazza che sapeva troppo") e il finale, che ricorda la subdola complicità tra un uomo e una donna sia nel testè detto film sia in "Sei donne per l'assassino".

E' sicuramente un thriller seminale ispiratore di numerosi thriller violenti all'italiana, ma mostra qualche ingenuità in sede di sceneggiatura: non è approfondito bene il rapporto tra i coniugi Ranieri, la spiegazione finale sembra sbrigativa e facilona, inoltre la parentesi del pittore interpretato da un "mistico" Mario Adorf sembra slegata dal resto e, fondamentalmente, inutile, così come poco convincente è l'aiuto del pappone in prigione Gildo Di Marco.

La regia di Argento sopperisce a questi difetti e costruisce un thriller teso, avvincente con sequenze indimenticabili come l'incipit che mostra i preparativi del killer, la scena nella galleria d'arte (con i successivi, bellissimi flashback che ne mostrano i dettagli come se li ricorda Dalmas/Musante), l'inseguimento dell'uomo in giallo, e tutta la superba parte finale partire dalla scoperta allo zoo.

Argento si supererà nei successivi due film della trilogia degli animali, sia in termini di compattezza narrativa che di violenza nei crimini. Questa è il buonissimo esordio di un grande del Nostro cinema.