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LA SINDROME DI STENDHAL regia di Dario Argento

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Woodman     5½ / 10  02/08/2013 14:27:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Verissimo che i primi cinque minuti sono magnifici e il tema di Morricone vi è usato al meglio. Verissimo che Asia Argento è quasi imbarazzante (non era ancora una pagnocca cagnesca, quindi merita il "quasi"). E infine verissimo che questo è senza dubbio uno dei lavori meno peggiori dell'Argento degli ultimi anni. Alcune sequenze rivelano ambizione e gusto del macabro assai ammirevoli, ma la materia è trattata in modo scurrile e basso, a tratti penoso e inverosimile, specialmente nel disegno dei personaggi (assassino escluso). Lodo il soggetto ma detratto senza se e senza ma la sceneggiatura, davvero indecente. Notevole invece la spiccata sensibilità per i cromatismi e i valori figurativi, qui esasperati e isterici, che il regista ha sempre avuto per i suoi lavori. A livello grafico e visivo il film sta degnamente accanto a "Suspiria", ma per quanto riguarda il resto siamo sui binari della mediocrità, indubbiamente. Tuttavia non me ne è rimasto uno sgradevole ricordo, se Dario non avesse proseguito in peggio da qui in poi sono convinto che ora lo si considererebbe semplicemente un film minore. Merita in questo senso una visione. Chi poi viene a parlare di "assenza di logica" e "surrealismo improbabile" allora non si offenda ma non ha mai capito un caz.zo del cinema di Argento. La differenza è che una volta sapeva mascherare bene la scarsa solidità del plot con un raffinatissimo gusto dell'estetica e una profonda conoscenza della paura. Non era solo merito dei "collaboratori". Li abbiamo d'alta classe anche nel film in questione (Morricone, Stivaletti). Il problema è che Dario se n'è andato con la testa.

Film bruttamente bello o bellamente brutto.. Insomma è uno di quei film che inscenano cattivo gusto a palate ma lo sanno controllare.

Ciò non toglie che non arrivi alla sufficienza.