caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA SINDROME DI STENDHAL regia di Dario Argento

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Alpagueur     5 / 10  16/10/2020 12:39:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da fan delle tecniche di regia di Dario Argento, decisamente audaci, posso trovare poco di cui entusiasmarsi nella sua produzione degli anni '90: è stato il decennio in cui il regista sembrava aver smarrito il suo genio creativo...a parte l'ottimo "Trauma", gli altri due film che ha realizzato in quel periodo erano carenti dell'innovazione e della magia dei sui lavori precedenti. "La sindrome di Stendhal", uscito 3 anni dopo "Trauma", presenta una trama tipicamente bizzarra che offre un sacco di potenziale ma non riesce a colpire nel segno in quasi tutti i modi possibili: sono sparite le scene abilmente orchestrate di violenza iperstilizzata di Argento, solo per essere sostituite da scene insolitamente pacchiane di stupro e sadismo; ci sono poche prove della straordinaria grafica del regista che aiuta a distrarre lo spettatore dal ritmo noioso e irregolare (la computer-grafica scricchiolante e il taglio e rimontaggio semplicemente non aiutano), in più il fattore di divertimento complessivo è ulteriormente ostacolato da una sgradevole performance principale della figlia di Dario, Asia. Anche la colonna sonora di Ennio Morricone sembra mancare all'appello. Con queste premesse, anche il colpo di scena finale arriva allo spettatore lento e telefonato, una sorta di liberazione.