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AN AMERICAN CRIME regia di Tommy O'Haver

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joker4479     8½ / 10  28/08/2014 19:12:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sinceramente reputo migliore il film in questione rispetto al "gemello" uscito lo stesso anno, il quale gode di maggior fama causa la distribuzione che ha commesso l'errore di pubblicizzarlo in malo modo, inserendolo nel filone "disturbing-horror".

Il film di O'Haver è, prima di tutto, un film biografico (a differenza del film di Wilson).
Qui si racconta la "maledetta storia" attinendosi ai fatti realmente accaduti infatti, "An American Crime" segue un tratto quasi documentaristico, di conseguenza, più reale e la scelta di mostrare le scene raffiguranti le confessioni dei protagonisti non fa che rafforzare l'impianto di base del film che punta ad essere un vero e proprio biopic-drama.
Dell'ottimo risultato che deriva dalla visione del film, va dato sicuramente merito ai protagonisti, in particolar modo alla giovane e brava Ellen Page (che lo stesso anno esploderà grazie al Juno di Reitman) e all' affascinante Catherine Keener (fresca di nomination all'oscar ottenuta grazie alla meravigliosa interpretazione di Harper Lee nel Truman Capote di Miller).
Un' altra cosa che credo abbia contribuito alla bellezza del film è la "ricostruzione" degli anni '60 soprattutto per quanto riguarda i costumi e le acconciature.

Visivamente meno disturbante di "The girl next door", psicologicamente non è da meno anzi vi dirò che, almeno a me, ha turbato di più questo, avendo provato più empatia, o forse compassione, per la povera Sylvia.


"(Quanto a me) Sono tornata al luna park. L'unico posto dove mi sentivo più al sicuro.
Il reverendo Bill diceva sempre:
"Per ogni situazione, Dio ha sempre un piano".
Io sto ancora cercando di capire quale sia".