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SILIP regia di Elwood Perez

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Ciaby     8 / 10  08/09/2009 21:18:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perez fotografa con suggestione, le antiche credenze e l'ancestrale essere bigotto e ne realizza un film forte, potente e oltre ogni limiti.
Certo, "Silip" non sarà il film più estremo del mondo (non lo è assolutamente, dal Giappone ci sono film che descrivere come "estremi" o "controversi" è semplicemente riduttivo), come è stato definito da molti, ma senza dubbio un'ottima opera convulsa.
"Silip" è realizzato in modo suadente, poetico e diretto benissimo, quasi come se l'intento di Perez non fosse tanto quello di rincorrere l'idolatrato stilema dei pinku giapponesi, ma un cinema d'autore controverso, che si avvicina molto ai fasti più surreali e riusciti del Pasolini nostrano.
Sarò pazzo, ma guardando "Silip" mi è saltato alla mente più volte il fascino morboso e morente di un capolavoro come "Salò".
Il cinema filippino è un cinema sempre poco considerato, approfondito, seppur colmo di autori a dir poco notevoli (Lino Brocka e il suo meraviglioso "Insiang", Lav Diaz con i suoi filmoni chilometrici, Chito S.Rono con i suoi horror originali e fantasiosi), di cui fa parte certamente anche Perez, che in "Silip" riesce ad amalgamare generi su generi (drammatico, horror, erotico, surreale), finendo per gettarsi in un genere totalmente alieno e affascinante, quasi vicino al Bunuel più feroce e sperimentale.

Ecco perchè "SIlip" è un film di culto, scalfito solamente da una lentezza disarmante e da una certa ed esagerata lungaggine di troppo.

Bellissima, sensualissima e dotatissima l'ammaliante Maria Isabel Lopez.