una prima parte ricca e intensa (un intreccio di personaggi e di momenti diversi) e una seconda parte lenta (ma di una lentezza "giusta", perchè riproduce il "crescendo" di una tortura progressiva)
la pazzia della prima ragazza che "vede" la sua persecutrice, la folle idea di voler conoscere da vivi l'aldilà, la solidarietà umana, la tortura psicologica e fisica...
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Non condivido l'idea di chi vede risvolti "soprannaturali": al contrario, trovo che il modo in cui questo film dipinge la sete dell'uomo di "spingersi oltre il limite", di "accedere all'inconoscibile", renda "Martyrs" un film tremendamente umano. Oltre che cattivo, disturbante, perverso, crudele, malato.