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MARTYRS regia di Pascal Laugier

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Alberto82     1 / 10  21/06/2009 13:36:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi "dispiace" (sic) dover smorzare gli entusiasmi, ma sento la necessità di farlo: l'ho mollato a poco più della metà, non ho retto. Ma non per una questione di pelo sullo stomaco (o forse anche quello, sempre che sia indice di una qualsivoglia "qualità").
Solitamente già l'horror mi fa abbastanza schifo come genere in sè, ma quando poi si mette a rappresentare scene di violenza gratuita contro le donne, la mia sopportazione si tramuta in intolleranza nauseata che mi fa venire voglia di cercare regista e interpreti di certe efferratezze per prenderli a sputi in faccia, anche se è finzione,"arte" o quant'altro.
Probabilmente uno degli obiettivi dell'autore di questa pellicola era proprio questo, ma sinceramente non mi sembra granchè coraggioso come fine artistico, è semplicemente ovvio che una persona sana di mente di fronte a certe bestialità non possa che avere una reazione disgustata,scioccata: quale sarebbe il reale intento di questo film, portare lo spettatore a vomitare, a piangere dalla rabbia per quello a cui sta assistendo? Non ci vuole molto.
Questo è uno snuff movie "intellettualizzato" nella tipica maniera francese, un nauseabondo e compiaciuto voyeurismo sadico che i transalpini sembrano tramandarsi culturalmente da De Sade fino all'Histoire d'O per arrivare a questo "Martyrs".
Anche se certamente non si può insinuare che in questo caso ci sia un retrogusto pornografico, nei fatti il metodo che viene utilizzato è lo stesso identico della pornografia: io però non ho bisogno di vedere quello che fa un pedofilo per sapere già di mio che la pedofilia è un reato da pena di morte, non ho bisogno di assistere a uno stupro di 10 minuti per convincermi che gli stupratori vanno castrati.
Il concetto di "martirio" mi è sembrato solo un pretesto per mostrare scene di insostenibile violenza aggravata da un contesto impostosi come "metaforico" ma che risulta assolutamente ininfluente nella coscienza di chi guarda.
L'unica cosa che questo film mi pare trasmettere è odio totale, ma ripeto, non ci vuole nessuno sforzo creativo nell'ottenere una risposta del genere.
Si prova già abbastanza schifo e nausea nel leggere le notizie e guardare il telegiornale, nessuno ha bisogno di farsi incrementare ulteriore disgusto verso il genere umano con storie fittizie e agghiaccianti di torture, le sensazioni di dolore e giustizia dovrebbero concentrarsi sui reali orrori che accadono nella vita quotidiana e non su patimenti che sono accaduti solo su una finzione.
Invece ci si ritrova a voler prendere a pugni il muro per quello che si è visto in un film invece che riservare questa rabbia per riscattare le vittime reali di sofferenze che accadono davvero.
Me ne sono andato dalla sala perchè non posso vedermi acciecato dal rancore per quello che ho visto in questo film più di quanto dovrei esserlo per la gente che sta morendo insensatamente in Iran.
Zero00  21/06/2009 15:55:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solo per curiosità: lo stesso discorso vale per qualsiasi prodotto che mostri (non in senso fisico ma in senso metaforico) atrocità?
Alberto82  21/06/2009 16:48:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
certo che no. ma c'è modo e modo di raccontare una storia e trasmettere un "messaggio" (ammesso che ce ne sia). se riprendi una coppia che fa l'amore, puoi farlo in modo estremamente edulcorato o fare pornografia. a dire il vero non ho mai pensato che ci potesse essere un modo "giusto" o "sbagliato" di rendere una finzione scenica, ma questo film mi ha convinto che, ebbene sì, esiste.
Zero00  21/06/2009 17:14:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per me è un discorso che non sussiste. La rappresentazione, proprio in quanto "rappresentazione", ha sempre uno "scopo" e non ha sempre un messaggio. In questo caso (del film) lo scopo era creare uno squilibrio tra la messa in scena e lo scopo della stessa. Appunto, non c'è modo giusto o sbagliato, ma ci possono essere scopi condivisibili (anche moralmente) o meno. Ma la messa in scena è giudicabile solo per gusto (proprio perchè si tratta di messa in scena). Se a te ha disgustato non ci vedo niente di strano e da qui non è strano il tuo modo di giudicarla.

Per quanto riguarda invece gli effetti sulla vita reale di una pellicola come questa, sempre trattandosi di messa in scena non credo ci possano essere problemi, e se ce ne fossero sarebbero limitati. Un danno collaterale, in pratica, che però esula dalla stessa messa in scena (prendiamo il classico "arancia meccanica" o il recentissimo "cavaliere oscuro" che ha portato un pazzo a vestirsi da Joker e a fare una strage).


Alberto82  22/06/2009 03:58:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli effetti sulla vita reale non sono da valutare in base al desiderio di emulazione che un film può trasmettere, perchè quello è strettamente relazionato alla natura di chi ne riceve la rappresentazione. Ma quando gli effetti sono costruiti,studiati,preparati da parte di un regista che dimostra di essere perfettamente conscio di quello che sta sottoponendo agli occhi dello spettatore, allora la questione si fa morale e non più circoscritta alla finzione scenica. Perchè "voi" assorbite la violenza facendovi coinvolgere da una velleità artistica che appare solo come uno specchietto per allodole, una giustificazione che maschera un desiderio disturbante e inconscio di ferocia,sadismo,odio gratuito. Con la scusa che è "arte" si permette a quel bastardo di Lars Von Trier di uccidere realmente animali innocenti. E' "arte", no? Tutto, in nome dell’”arte”, va consentito e contestualizzato? No, io non sono di questo avviso,c'è un senso comune che DEVE e sottolineo DEVE avere rispetto della dignità etica delle persone. Mostrare torture indicibili verso una donna attraverso un'interpretazione ambigua e posticcia abitua la società a ricevere questi pugni nello stomaco, a contemplarli. Mette nelle condizioni le persone di trovarsi o complici dei carnefici o compagni delle vittime. Ed io lo trovo un atto premeditato e meschino che sfocia nella violenza psicologica sugli spettatori, passibile di reato. E' come se al tg delle 20 facessero vedere spezzoni di filmini per pedofili sequestrati dalla polizia. Il desiderio di "soddisfare" un lato sommessamente perverso ed estremo della natura umana, un banalizzare e addomesticare la crudeltà anzichè metterla all'indice. Chi trova appassionante e coinvolgente ciò che è mostrato in questo film (addirittura ho letto commenti di gente che richiedeva sevizie più grafiche,più sangue ecc.) ha qualcosa di disturbato mentalmente e la cosa peggiore è che questo è diventato un atteggiamento di prassi della società odierna verso la rappresentazione scenica violenza. E non si sentiva proprio il bisogno di un'ulteriore pedata sull'accelleratore per degradare ancora di più la coscienza morale delle persone.
Zero00  22/06/2009 09:56:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma io non so come ti permetti di fare una critica di questo tipo, giudicando persone e intenti. E' finzione scenica, punto. Se tu vuoi iperbolizzare la cosa per me va bene ma se inizi a dare giudizi posticci anche a chi questo film lo ha adorato (ed io no di certo) allora scusami ma inizio a credere che la tua crociata morale sia alquanto superficiale. Ovviamente questo è un film vietato ai minori. Ovviamente credo che chi guardi un film non sia solo uno spettatore passivo, come credi tu. Ovviamente il paragone con spazzonidi filmini pedopornografici è esagerato e anche offensivo. Pali persino di reato, ma stiamo scherzando? Posso capire quello che che pensi ma non lo posso accettare se inizi a paragonare la violenza di un film (che per quanto verosimile non potrà MAI essere scambiata per reale e nemmeno assomigliarci) a quella reale.
LEMING  22/06/2009 14:25:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate se mi intrometto nella vostra civile diatriba.
Io credo che, come in molte cose, la verità stia in mezzo, in quanto è vero che se ci danno fastidio i film violenti, al punto di prevedere scenari giudiziari, allora dovrebbero essere censurati il 90 % di quelli attualmente in circolazione (non sono meno violenti i vari Terminator,Transformers,Watchman e compagnia cantante, solo che qui la violenza è trasformata in videogioco, ma poco cambia), per cui è giusto mantenere il distacco tra la fantasia e la realtà, nello stesso tempo però, ho notato specialmente in questi ultimi tempi, una escalation della violenza, mostrata nei minimi particolari, nelle pellicole, quasi ci fosse una gara a chi gira il film più violento, ed anche questo è sbagliato, perchè poi alla fine se andiamo a vedere le motivazioni che diamo a questa violenza, queste sono assolutamente risibili e tirate per i capelli. Oramai anche un film bellissimo con una trame avvincente, se non ha un pò di splatter, viene ignorato dalla massa. Perciò pur non condividendo completamente il pensiero di Alberto (che secondo me esagera troppo), non sottovaluterei neanche del tutto l'altro aspetto (la normalità della violenza di questa nostra società reale).
Meditate gente, meditate.
Ciao
Lemming
Alberto82  22/06/2009 15:30:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
riguardo a questi due ultimi interventi,devo pescare un post che ho scritto nel forum (non per pigrizia,ma perchè fondamentalmente esprime bene il concetto che voglio spiegare e non voglio girare intorno alla questione): in questo film c'è una sequenza di torture gratuite mostrate con una passività gelida e pornografica, e costringe lo spettatore a UNA sola chiave di lettura, quella di adeguarsi all'occhio freddo e cinico del regista in modo da sopportarne la visione. Il fine non è il raggiungimento del piacere sessuale ma quello di vedere soddisfatto un desiderio inconscio verso qualcosa di estremo che nella convenzione reale sarebbe abominevole, ma che il telo della finzione scenica, ben usato dal regista, permette di rendere "accettabile", di renderlo materiale per "discussione tecnica" facendo pssare in secondo piano qualunque contenuto morale. E' solo efferratezza piena di sè fatta per venire incontro agli amanti dell'horror estremo. La gamma emotiva di chi guarda è completamente disumanizzata, perchè quello è l'unico modo con cui si può sostenere il film fino alla fine, l'altro modo è quello che ho sentito io (e non sono certo l'unico, per intenderci), ossia quello di rabbia,angoscia,empatia con il dolore rappresentato in forma assolutamente ricattatoria dal regista,e infatti con questo tipo di approccio la visione fino al termine è indiscutibilmente insopportabile. Io trovo questo procedimento altamente ricattatorio e che esercita una violenza psicologica su chi si ritrova a subire la visione di queste scene, superando la barriera rappresentata dalla "finzione scenica".
LEMING  22/06/2009 16:14:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, però bisogna anche dire che, lasciando stare le guerre, basta che leggi qualsiasi pagina di cronaca nera di un qualsiasi quotidiano italiano od estero (nulla cambia) e ci troverai notizie di efferatezze per cui questo film al confronto impallidisce e dovrebbe essere il contrario visto che in quanto finzione "potrebbe" esagerare ai fine della spettacolarizzazione e dell'opera di fantasia, invece il peggior film, oramai non riesce più a superare la realtà. Quindi non è neanche giusto nascondere la testa nella sabbia, facendo finta di non vedere...siamo in una società violenta e la violenza è purtroppo diventata, o sta diventando, normalità...e questo film nella sua FINZIONE riporta una minima parte della realtà. Quello che invece io non condivido, sono le motivazioni della violenza nel film, per me, assolutamente banali e fuori luogo.
Bye
Lemming
Zero00  22/06/2009 16:41:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E ti ridico che lo spettatore non deve mai rimanere passivo di fronte ad un film, che i torture movie sono così, una serie di torture e di eferratezze, che basta essere un appassionato del genere per far saltare il discorso che fai. Ovviamente ci sono eccezioni, ma che come tali non possono essere prese in considerazione nell'analizzare un fenomeno di questo tipo.

Ovvio, non voglio costringerti a pensarla in maniera diversa, non è questo che mi preme. Quello che non trovo accettabile nel tuo discorso è: associare la finzione (del film) alla realtà (snuff e film pedopornografici), cosa che può veramente essere offensiva e fuori luogo, e criticare chi apprezza questo genere (spettatori o critici)
Alberto82  22/06/2009 17:19:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo spettatore è costretto ad essere passivo,sempre e comunque. Non ha alcun potere d'azione che gli permette di interagire o fermare quello che sta vedendo,se non appunto quello di alzarsi e lasciare la sala,smettendo in quel momento appunto di essere uno spettatore. Questo Laugier lo sa benissimo,infatti ha confezionato questo film 1.per venire incontro agli appassionati di questo disgustoso sottogenere dell'horror che soddisfa un desiderio soffocato di assistere a delle violenze sadiche inaudite senza sentirsi in colpa grazie al fatto che si tratta di una "finzione" (e,imho, comunque il fatto di provare "interesse" e avere una sorta di "intrattenimento" di fronte a un massacro feroce senza pausa per 20 minuti di un essere umano è indice di un aspetto deteriorato della propria psiche) 2.sottoporre il pubblico "normale" a una visione agghiacciante potenzialmente traumatizzante allo stesso modo con il quale può essere appunto mostrare un reale snuff movie in televisione (e non si parli di divieti ai minori ecc. perchè fa ridere, tra internet,dvd e pay tv questo film è e sarà presto accessibile praticamente a chiunque,specie con la nomea che si è creato), ripeto che il fatto che questo non sia un vero snuff è importante solo nella forma ma non nella sostanza. Qua si soddisfa il desiderio di vedere fino a dove ci si può spingere nel recare del male a una persona,e questa io la chiamo morbosità malata,che film come questo non fanno che stimolare. Aggiungerci dei significati mistico/filosofici per giustificarne l'azione fa il paio con lo stesso movente con il quale gli aguzzini operano nella storia, riceca dell'oltrevita=tortura, concetto di martirio nella vita moderna=scene di supplizio disturbanti all'inverosimile. Laugier fa in proporzione la stessa cosa che i torturatori fanno alle loro vittime, solo che nel suo caso le vittime sono, psicologicamente, gli spettatori,ed è una violenza psicologica reale,non fittizia.
Zero00  22/06/2009 18:14:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, visto il tuo modo categorico di porti e (secondo me) di offendere chi questo film l'ha trovato (non dico bello) interessante, concludo qui la discussione, che per lo meno è rimasta civile. Un saluto
Alberto82  22/06/2009 18:24:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io rispetto il tuo punto di vista,ma lascia che ti dica una cosa: è una cosa positiva che ci siano persone che abbiano reagito al film nel modo in cui ho reagito io. Con questo è proprio il fatto che il film sia fatto tecnicamente e tematicamente bene a renderlo pericoloso: mi dispiace sembrare offensivo (perchè in fondo conosco bene il fascino dell'horror, l'attrazione per il male ecc. e so che non c'è nulla di eticamente sbagliato in ciò, per quanto non lo condivida) ma è una controindicazione che va messa in preventivo ed è dettata dalla rabbia e dalla reazione a quello a cui si è stati sottoposti di vedere. Laugier ha fatto di tutto per provocare una reazione di protesta di molte persone nei suoi confronti con questo film, mi sembra palese, e non posso certo dire che non se lo meriti o non se la sia andata a cercare.
Zero00  22/06/2009 19:04:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche io rispetto il tuo punto di vista, ma una cosa che non sopporto è l'universalizzare i termini di una discussione che doveva rimanere entro quelli, soggettivi, del gusto e della etica/morale.
VincentVega1  22/06/2009 08:46:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
guarda che il cane di dogville è invisibile!
i28408  21/06/2009 16:48:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non condivido il tuo punto di vista
VincentVega1  21/06/2009 15:37:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao alberto, credo che la tua analisi infondo sia un po' esagerata anche se su certe questioni mi trovo d'accordo.

volevo solo farti una domanda: conosci haneke, e se sì, che ne pensi del suo cinema??
Alberto82  21/06/2009 16:42:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
penso che sia il modello più palese del significato di "furbone" nel cinema,ma perlomeno usa il cinema come cinema e ha rispetto dello spettatore "funny games" è un film malato ma non è girato in modo "malato" come Martyrs, spero di essermi spiegato. probabilmente è l'ironia a renderlo tale, non impone niente allo spettatore, come è giusto che sia.
WildHorse  23/06/2009 04:52:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il concetto di "martirio" mi è sembrato solo un pretesto"
Sono d'accordo, una trovata ridicola, ma proprio ridicola. Ma chi se ne frega del martirio? Ma martirio di che? Ma va' a quel paese tu e il tuo martirio del catso! Cioè... e ne stiamo pure a parlare? Ti rendi conto? Questo un giorno si sveglia "ora faccio un film horror e ci infilo il martirio! Minkia che trovata che ho avuto, geniale! Evvai! Minkia i soldi mi faccio co sto film!!"... anzi no.. "maintenant je fais un film horror et ce enfil le martyr! Menk que trouvat que j'ai aviut, genial! Alè! Menky les solds me fais avec ce film!!"
LEMING  23/06/2009 08:11:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"mi faccio i soldi co sto film"....non credo proprio, almeno in Italia le sale erano praticamente deserte, per cui......almeno la buona fede gliela dobbiamo dai!
lemming
WildHorse  03/07/2009 01:16:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ok, diamogliela -_-
atpco  21/06/2009 15:03:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh se l'horror ti fa schifo di per sé non vedo come avresti potuto apprezzare un film del genere. Cmq io sono del parere che la violenza, la brutalità, la ferocia sono elementi che hanno caratterizzato, caratterizzano e caratterizzeranno la società, in fin dei conti saremo anche in cima alla piramide evolutiva, ma sempre animali rimaniamo. Quindi se uno sceneggiatore, un regista o una qualsiasi persona attraverso una forma d'arte mette in risalto, magari esagerando, un aspetto della società per ricordare (visto anche il periodo storico) come siamo realmente, non ci trovo niente di male, anzi lo apprezzo visto che oggigiorno regna l'apparenza e il perbenismo. Nel film regna l'odio totale... E' riduttiva come descrizione, ma anche se fosse, non per questo un'opera che esalta un aspetto negativo vuol dire che lo appoggi, anzi...
Alberto82  21/06/2009 15:27:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vedo quale sia l'aspetto della società messo in risalto da questo film. La natura sadica dell'essere umano è un argomento che va trattato senza dover fare ricatti morali verso gli spettatori. Come già detto, di odio, orrore, ingiustizie e crudeltà umane ne abbiamo abbastanza nella nostra realtà e la gente non ha bisogno di venire iniettata da ulteriori dosi di repellente ultraviolenza mascherata da non precisati fini artistici. Non ho bisogno di vedere quello che Pacciani ha fatto alle sue vittime per sapere che è stato un mostro.
atpco  21/06/2009 16:23:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La frase chiave è questa: la natura sadica dell'essere umano è un argomento che va trattato senza dover fare ricatti morali verso gli spettatori... Io invece credo che i ricatti siano necessari...tuttavia non li ritengo sadici, perchè se ad esempio un messaggio può essere: "Cari spettatori, vi rendete conto che la società, nella frenetica ricerca estenuante di spiegazioni a fenomeni che segnano i limiti dell'uomo, è disposta a sacrificare individui stessi che la compongono??" (tutto questo non inteso esclusivamente a livello fisico ma psicologico)... Beh se questo è un messaggio che può emergere da una qualsiasi opera, non lo reputo sadico, lo reputo un punto di vista condivisibile o meno, ma che viene esposto in una realtà in cui siamo narcotizzati... Quindi è logico che deve essere brutale per colpire. Tu hai citato esempi reali come Pacciani o la situazione in Iran ecc... Se un artista rappresenta a modo suo, non tanto l'orrore dell'eliminazione fisica, quanto l'orrore dei sentimenti e degli stati d'animo che ci sono dietro e questa rappresentazione viene metaforicamente tradotta in un film horror al posto di essere un documentario di guerra, io non ci vedo nulla di male, visto che, come hai ricordato tu, basta guardare un tg qualunque per vedere scene di guerra, violenze ecc... Ognuno usa gli strumenti che ha a disposizione... Io, dal mio punto di vista, facendo un analisi critica della società e notando che i valori che prevalgono al giorno d'oggi sono basati sulla superficialità, perbenismo e individualismo non credo ci siano molte persone che riflettono su situazioni di guerra e violenza fino a che non vengono coinvolte di persona... Quindi reputo film come questi un modo per colpire la società con la sua stessa arma...
Per inciso, questa è una mia opinione contestabilissima e mi scuso se dalla lettura emerge un tono arrogante.
Alberto82  21/06/2009 17:02:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il punto è che questo bisogno del regista di trasmettere "l'orrore del male" mi pare palesemente auto-compiaciuto, inutilmente deviato, morboso in modo irritante, violento più delle violenze compiute in scena. E' un continuo auto-giustificarsi sulla scusante "è il mio film e ci faccio quello che voglio". No, non è "solo il tuo film". Al cinema lo spettatore ha una partecipazione passiva, subisce quello che vede, che siano i Vanzina o Miike. Chi fa un film è un piccolo dittatore per due ore, impone a delle persone una sua visione, una sua realtà, in questo caso una sua deviazione mentale. Non è il teatro greco. C'è uno schermo che separa le due "fazioni" e il pubblico non può interagire con esso. La violenza è molto simile al concetto simboleggiato dalla Cura Ludovico in Arancia Meccanica, chi guarda può in casi estremi anche essere marchiato a vita. A me ad esempio chissà quando mi passerà dalla mente l'orrore agghiacciante che mi ha fatto vedere. Il sapere usare questo mezzo nel modo giusto o sbagliato determina ciò che è una imposizione fascista, o un brainwashing, e quello che invece rimane nell'ambito dello spettacolo, del raccontare una storia. Martyrs secondo me sta nel primo filone, e io non ci sto e abbandono la sala. A me Laugier non fa passare la violenza clinica su una donna come un divertissment pseudo-feticista,qualunque sia il messaggio che voglia trasmettere. Probabilmente è un po' estrema come considerazione,ma sono certo che è uno degli obbiettivi che si era prefissato,quindi non mi sento certo in debito con lui ;)
Zero00  21/06/2009 17:35:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa ma chi lo dice che lo spettatore deve essere passivo? Chi lo dice che deve mancare una interiorizzazione attiva? E soprattutto perchè il paragone con il teatro greco, caratterizzato da una struttura talmente rigida da impedire qualsiasi intereazione Attore/pubblico (parlo del dramma)?
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  10/08/2009 23:30:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ammetto che il film è cattivissimo e turba parecchio ma non è cosi violento da abbandonare la sala...anzi scene violente ( visivamente parlando ) non ce ne sono....per quanto mi riguarda
inferiore  21/06/2009 13:46:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Daccordo sul'idea che hai del film.
Ma fare il parallelo con l'Iran non ha senso. Questo è solamente un filmaccio pretenzioso. Tirare in ballo cose che non centrano è inutile.
Personalmente non mi ha scosso manco un pochino. La violenza cinematografica non mi tange mai.
Devoras  27/06/2009 20:49:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alberto, potevi aggiungere che in varie aree del mondo muoiono di fame.. e con ciò che è stato speso per fare questo film, avrebbero potuto dare una mano nella lotta contro la fame e il sopruso.. :) non capisco davvero il richiamo all'Iran.. l'odio totale di cui parli è inteso tale solo se lo spettatore non riesce a pensare minimamente ad una chiave di lettura.. ad un messaggio, per quanto possa essere "fantastico" e improbabile.
baskettaro00  21/06/2009 13:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hai iniziato ieri notte a scrivere questo commento?e poi se ti saresti visto pure la fine del film saresti morto....
p.s.
ho 13 anni e mi impressiono meno di uno di 27.....
Alberto82  21/06/2009 13:48:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa è la cosa grave, e prevedibilmente, non te ne accorgi. La violenza come osservazione clinica e surrogato dell'intrattenimento, il discutere sul quanto sia stata resa efficace una scena di tortura verso un innocente. Questo è un procedimento mentale molto pericoloso, che film come questo non fanno che stimolare. Mi aspetto una serie di cloni ancora più rivoltanti che appagheranno la sete di sadismo grafico che le ultime generazioni, indifferenti ai REALI orrori che accadono nel mondo, richiedono, e tu ne sei un esempio.
inferiore  21/06/2009 13:50:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma cosa centrano gli orrori che accadono nel mondo?? Davvero, non capisco.
Alberto82  21/06/2009 13:58:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'entrano. Mi è venuto istintivamente da piangere durante la proiezione, e ti posso assicurare che non sono uno spettatore particolarmente sensibile o sentimentale. Si piange dalla rabbia e dall'immedesimazione verso scene che il regista ha mostrato sapendo benissimo la reazione che avrebbero potuto generare. Ma era una finzione, e si piange lo stesso. Però non piango quando vedo i servizi del tg sul massacro in Iran, trasmessi come se fossero semplici spot pubblicitari,tra una news su Berlusconi e una sulla Ferrari. Ma lì ci sono innocenti che soffrono fisicamente, e muoiono realmente. L'overdose di violenza autocompiaciuta sta facendo un brainwashing al pubblico, che rimane indifferente alla sofferenza reale, e spettatore passivo alla rappresentazione di essa. Questo film trasmette assuefazione al dolore di un essere umano alla peggio, e odio vendicativo inutile, non richiesto, fittizio, alla meglio.
inferiore  21/06/2009 14:02:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho capito casa intendi. Comunque mi trovo a concordare con la tua approfondita analisi.
Ciao.
LoSpaccone  21/06/2009 14:02:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hai 13 anni, ma scrivi come uno di che ne ha 4
inferiore  21/06/2009 14:09:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accolgo il pretesto:
Mi date fastidio voi che state sempre a criticare, ma vivete e lasciate vivere. Ognuno scrive un po' come vuole. So che è irritante ma di ricorrere a battutine idiote e futili non ne vedo il bisogno.
La bassezza di alcuni interventi è maggiormente scocciante rispetto allo stile di scrittura di baskettaro.
Titus  24/06/2009 15:10:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai 13 anni e non ti impressioni ? Sei un vero uomo.
pinhead88  23/06/2009 14:38:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tutto il commento ci può stare,ma l'ultima riga te la potevi anche risparmiare.ma mo che c'entra l'Iran?questo è un film,cinema.
e poi chi è che batte i pugni al muro dopo aver visto il film?
a me non è sembrato neanche così violento a dir la verità,mi sembra che stiate esagerando un po' tutti..
Alberto82  23/06/2009 15:48:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già il fatto di non essere pervasi da un senso di rabbia e di estrema indignazione per quello che è mostrato in questa pellicola dimostra ampiamente quanto parte del pubblico, e in particolare le ultime generazioni, si stia assuefando all'assistere la violenza mostrata nelle sue più disumane rappresentazioni, al punto da giustificarla per motivi "artistici". Per me non è così, c'è un limite a tutto oltre la libertà di espressione, approfittarsi di essa per mostrare l'indicibile è un'operazione che trovo bieca e in malafede. Qua non è il caso degli action movie, di Tarantino ecc. che usano la violenza come strumento di evasione, isolandola e rendendola limitata alla finzione scenica trattandola anche con una certa dose di ironia (e di ironia ce n'era tanta anche in "Arancia Meccanica"). In Martyrs non ci sarà lo splatter e il gore più efferrato, ma ci sono livelli di violenza psicologica PAZZESCHI a cui mai mi è dovuto capitare di sottopormi guardando un film. E la violenza psicologica è praticata sopprattutto ai danni dello spettatore, costretto ad assistere alla tortura metodica di una persona come se ci si stesse ritrovando a vedere uno snuff. Se questa è la "Nuova Frontiera" del cinema horror io ne prendo le distanze e ne condanno i "mezzi che giustificano il fine" perchè il rischio, grosso e confermato da certi commenti, è quello di rendere le persone insensibili non solo alla visione di brutalità allucinanti nei confronti di un essere umano, ma di conseguenza ai casi di cronaca nera agghiaccianti che apprendiamo leggendo il giornale la mattina tra un biscotto e un sorso di caffelatte. Se Laugier voleva comunicare il fatto che l'individualismo ha vinto su tutto, che non c'è speranza per il genere umano visto che la sete di odio e sadismo ha prevalso, ha usato la forma peggiore per denunciarlo. Chi prova sincero ribrezzo e repulsione per ciò che ha mostrato è la prova che non tutti accettano passivamente che il male e la perversione abbiano assorbito la nostra società.
Exodus  26/06/2009 21:04:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, io sono uno di quelli piuttosto impressionabili, e adesso che lo so magari eviterò anche di vederlo... o barerò, gardandolo a piccoli pezzi XD.
Detto questo, non condivido una cippa del discorso. Parli di assuefazione alla violenza? Pienamente d'accordo. Se solo pensiamo che ottant'anni fa agli spettatori bastava Nosferatu, mentre oggi litri di sangue sullo schermo suscitano al massimo qualche risata, è evidente che il pubblico oggi sia più smaliziato, e, perchè no, abituato a sopportare dosi di violenza molto maggiori.
La cosa rende necessariamente il mondo un posto peggiore? Non credo. E' arte, o meglio, spettacolo: e' una messa in scena, e come tale va accettata o respinta, come hai fatto tu. Ed il fatto che il cinema imponga allo spettatore la passività non comporta alcuna responsabilità per il regista (tranne, ovviamente, quella di non infrangere la legge), che è liberissimo di piazzare sullo schermo quello che gli pare e piace, fossero anche le sue ossessioni personali, e ben venga che qualcuno provi piacere nel vedere tutto questo coccolato dalla finzione. Porre dei limiti sulla base del comune buon senso e della morale è quello che faceva anche Andreotti mentre ci censurava il meglio del neorealismo.
Infine, nutro grossi dubbi sul pericolo sociale costituito dallo splatter-gore; ci indigniamo ancora a sufficienza, mi sembra, per i fatti di sangue più sanguinosi che appaiono sui giornali, per la gioia dei costruttori di eventi mediatici. Per il ricordo dell'Olocausto un nemico molto peggiore è il disinteresse generale per qualcosa che è avvenuto due generazioni fa, e per fortuna è documentato molto meglio nelle pagine di Primo Levi e Peter Weiss che in qualsiasi foto; prendersela con i fim horror è fuori luogo. Tanto più che il loro scopo dichiarato è fornirci la catarsi di cui tutti, più o meno, sentiamo il bisogno.

Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  23/06/2009 23:13:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io non parlerei di "sete di sadismo" e sterile "insensibilità" in chi giudica positivamente questa pellicola.
Non si può negare a Martyrs di aver fatto breccia nella psiche degli spettatori, andando ben oltre la singola tortura e la materiale brutalità così come appare dinanzi agli occhi, stordendo gli animi e sollecitandoli al confronto dialettico.
Al di là dell'utente "occasionale" di simili film, o del malcapitato "sensibile" di turno, coloro che riescono ad andare al di là della corteccia dell'opera, non possono non apprezzare il fatto che Martyrs, oltre che rappresentare con una veridicità tanto sublime quanto terrorizzante lo strazio del martirio dei corpi, apra un vero e proprio "buco nero" sul trascendente, folgorando lo spettatore (certo, anche con sapiente "malizia registica"!!!).
Direi che quello sguardo della protagonista (la seconda ragazza per intenderci) non lo dimenticherò per lungo tempo, un po' come lo sguardo della donna che stà per essere rapita dalla morte ne Il settimo sigillo. Eresia?
Alberto82  24/06/2009 03:08:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh ma è ovvio che un film del genere non possa lasciare indifferenti (e per fortuna, imho chi ci è passato sopra con noia e nonchalance o fa finta di fare il duro, o è uno che veramente ha visto robe ancora più disturbanti di questa, e secondo me sono pochissime), ma ripeto, è troppo facile, troppo scontato, ottenere reazioni simili in questo modo. E' come se per affrontare il tema della pedofilia, uscisse un film dove si mostrano i dettagli di quello che i pedofili fanno (e chissà se di questo passo non uscirà fuori qualcosa del genere, con la computer graphic ormai...) , troppo comodo scioccare in questa maniera. Il fatto che il film sia fatto benissimo, ben curato, ben inscenato ecc. non mi porta a rivalutarne il contenuto e il modo in cui il regista ha deciso di spiegarlo. Oltre alla forma ricattatoria (mia opinione) ha offeso la mia morale personale, e il senso del film, così come il fatto che sia bello o brutto, personalmente ha perso ogni significato. Come ho già detto in passato, il fatto che De Sade fosse un abile scrittore non lo rende un personaggio da ammirare nè uno di cui posso ricamarne lodi. Non voglio fare paragoni improbabili perchè da quello che ho letto (interviste ecc.) di Laugier non mi sembra certo un mostro ma anzi una persona molto intelligente se non addirittura sensibile, ma è proprio questo il punto. Troppa intelligenza è pericolosa quando è data in pasto a chi intelligente non lo è, e questa moda del torture porn che userà questo film come nuova spinta verso l'estremo di intelligente non ha niente, è solo gusto autocompiaciuto di sadismo grafico e da ora pure psicologico...questa almeno la mia opinione.
VincentVega1  24/06/2009 10:28:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti prego commenta antichrist!!! ghghgh
Alberto82  24/06/2009 14:00:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non vedo perchè, mi basta la dicitura "film di Von Trier" per evitarne direttamente la visione. Von Trier possibilmente fa anche peggio, insulta la mia intelligenza credendosi "artista maledetto" quando in realtà è solo un cretino con il cervello di un quindicenne che vuole far vedere a tutti quanto è trasgressivo e anticonformista, penoso come tutti i pesci che ci abboccano.
The Gaunt  24/06/2009 14:51:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Salve, sono un pesce che ha abboccato ad Antichrist e devo dire che mi è piaciuto. Se non ti piace Von Trier, per me sta bene, non è obbligatorio dopotutto.
Tieni bene a mente una cosa: rispetta i gusti degli altri non definendoli "penosi", sennò dopo non ti lamentare di eventuali vaffancu.lo.
Uomo avvisato....
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  24/06/2009 15:41:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma cosa c'entri te, sei ancora un ragazzino.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
LEMING  24/06/2009 14:43:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E pensa che anche lui è un progressista come te (per sua stessa ammissione), perciò vedi che è come il gatto che si morde la coda, gira gira, sempre lì si arriva, al fallimento totale di un'ideologia.
Comunque se affermi che Von Trier è un c.r.e.t.i.n.o., ogno ulteriore dialogo con te, per me è tabù.
Lemming
Alberto82  24/06/2009 19:48:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No problem, non sono venuto qui per inculcare la mia idea, ma per mettermi contro quella "fatta passare" da film tipo quelli di Laugier.
Voi avete il diritto di difendere questo tipo di film come io ho diritto di offendere chi li fa, perchè sono a loro volta offensivi nei miei confronti di spettatore.
HATEBREEDER  24/06/2009 09:18:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sbagli, sono moltissime.
pinhead88  24/06/2009 13:44:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quoto.basti vedere (e sapere),perchè bisogna sapere,come fanno le pellicce in cina.....altro che Martyrs....
Alberto82  24/06/2009 13:56:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quella è un'altra cosa che se possibile mi ha provocato ancora più disgusto e repulsione. Per intenderci, io sono per il carcere a vita a chi compie violenza sugli animali, e sono per la pena di morte a chi è responsabile di omicidio, pedofilia e violenza su donne,bambini e persone deboli. Non sono esattamente la persona più misericordiosa del mondo. Ciò non fa di me un moralista bacchettone però, perchè ad esempio sono molto progressista in tante altre questioni, dalle droghe leggere ai diritti degli omosessuali. Inoltre, mostrare le immagini vere di come vengono torturati gli animali in Cina o in Corea ha uno scopo ben preciso di estrema denuncia (non a caso sono quasi tutti filmati targati PETA) mentre la rappresentazione scenica di torture prolungate per me non ha alcuno scopo se non quello di traumatizzare lo spettatore, non vedo alcun fine positivo in questo, anche se naturalmente bisogna essere parecchio malati per pensare che la tortura sia cool dopo aver visto questo film.
pinhead88  24/06/2009 14:35:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
anche le torture in cina sono a scopo di traumatizzare,per far vedere cosa succede realmente per una pelliccia.Io invece a differenza tua,tanto per rimanere in tema,sono per il martirio a vita.e forse per questo che non mi scandalizzo a vedere queste minchiate.
Titus  24/06/2009 15:06:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non voglio dare giudizi, perchè non ho voglia di polemizzare (non sto dicendo con te, ma in generale) vorrei chiedere, al di là dei "lati artistici" di qualche film:

Perchè la gente si guarda 20 minuti di tortura ?

Sarebbe bello che ognuno, senza battute "spiritosone", dicesse cosa ha provato...sinceramente.
Alberto82  24/06/2009 20:06:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so , immagino che una delle tante risposte può essere quella di vedere fino a quando il proprio stomaco può reggere la visione fino a contrarsi. Uno dei motivi per cui ero incuriosito da questo film era vedere fino a che punto la cinematografia moderna si sia spinta oltre certi canoni. Diciamo che è una sorta di "mettersi alla prova" e francamente sono ben contento di poter dire che questa prova non l'ho superata.
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  23/06/2009 23:23:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Clap.
pinhead88  23/06/2009 22:06:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi sembra che esageri un po',comunque rispetto il tuo punto di vista.però il cinema è anche questo,ovvero rispecchiare in qualche modo la realtà.vedi tutti i film di guerra o anche il recente Gomorra.
il cinema non può essere tutto rosa e fiori o cartoni animati,se no avrebbe fallito già da un pezzo..il male nel mondo esiste,e perchè non proiettarlo anche nelle sale allora,poi sta sempre a te decidere..e infatti la domanda nasce spontanea.se già sapevi a cosa andavi incontro,perchè sei andato a vederlo al cinema?
Alberto82  24/06/2009 02:49:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Veramente è praticamente impossibile sapere a cosa si va incontro prima di guardare questo film, anche con tutte le avvertenze del caso, specie perchè la roba rappresentata qui è per fortuna parecchio difficile da immaginare a priori, visto che dubito fortemente che l'intero target di pubblico sia cresciuto a pane e torture. Io credo che in questo caso si sia andato oltre il concetto di "orrore" e "proiezione del male" perchè un po' per bravura e un po' perfurbizia perversa del regista, ci si ritrova ad assistere a qualcosa che non provoca un semplice spavento (elemento che tra l'altro a me non ha mai attecchito granchè, a dimostrazione di non essere poi così impressionabile) ma repellenza e disgusto. Se voi pensate che sia questa la strada da seguire per dare nuova linfa vitale a questo genere, il sottoporre lo spettatore a sevizie visive sempre più indigeribili senza alcun elemento di fantasia che possa renderlo distante da esse, io mi oppongo. Non vedo perchè si dovrebbe essere costretti a stare male fisicamente e mentalmente per soddisfare il capriccio "artistico" (sic) di un regista. Secondo me con questo film si è superato il limite di accettabilità, e per questo lo contesto.
Bathory  21/06/2009 13:46:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento è pacato e "argomentato" , per cui il tuo voto ci potrebbe anche stare, ma purtroppo perdi di credibilità quando dichiari di non aver finito di vedere il film...

Lo diceva anche Rino Gaetano..non giudicare un film senza prima vederlo, ma vederlo per intero non a metà..
Alberto82  21/06/2009 13:52:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Proprio il fatto che me ne sono andato una volta iniziata la parte "peggiore" del film (e ho visto anche abbastanza per il mio autocontrollo emotivo) invece dovrebbe spiegare perchè ho deciso di dare un voto così basso. So come finisce il film. Ma nel complesso del mio discorso, questo non ha più valore....
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  21/06/2009 14:10:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insomma per commentare un film basterebbe vederne un pezzo e 'saperne' il resto.
Non so, io non condivido.
Alberto82  21/06/2009 14:13:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì ma stiamo parlando di "questo" film, non so se mi spiego. E' così assurdo immaginare che ci sia stato qualcuno che a un certo punto ha detto "basta,me ne vado" durante la proiezione? E questo lo priva di dare una sua opinione al riguardo? Ho già detto che tutto il concetto di "martirio" che c'è dietro nella mia valutazione di spettatore ha perso qualunque senso.
Alberto82  21/06/2009 14:33:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io credo e spero che tutte le persone che abbiano apprezzato questo film, in primo luogo i critici cinematografici, dovrebbero guardarsi allo specchio e farsi un esame di coscienza sull'effetto paradossale che l'assorbimento della violenza qui contenuta esercita nella loro ricezione morale. Quando andiamo al cinema noi non fingiamo, lo spettatore è un essere umano che prova emozioni umane. L'orrore vero è l'"intellettualizzazione" della sofferenza giustificata attraverso ambizioni pretenziose veicolate da un occhio sadico e inumano. Il passo al girare un film dove si mostreranno atti di pedofilia e nei forum si discuterà sull'efficacia della loro resa scenica non è molto lontano. Questo è un film pericolosissimo, e gli intellettuali, come sempre nella storia dell'uomo, ne possono essere i principali responsabili.
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  21/06/2009 15:05:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo semplicemente non sia giusto giudicare un film per un pezzo. Opinione personale. Al di là del fatto che a me sia piaciuto Martyrs e a te no, ti assicuro che questo non c'entra niente. Io ho visto a (meno della) metà Troppo Belli e ho mollato perché mi faceva schifo, ma non per questo mi sembrerebbe corretto fare come buona parte di tutti quelli che lo hanno commentato negativamente. È probabilmente una cosa soggettiva.

Riguardo la tua impressione su un film mi pare superfluo dirti che non sono assolutamente d'accordo e che, dal mio punto di vista, la tua è un'esagerazione. Se così fosse, i film di Miike sarebbero tutti (o quasi) delle potenziali, o forse sicure, bombe ad orologeria per moralità e integrità mentali varie.
A confronto Martyrs è un innocuo filmetto d'intrattenimento.
Alberto82  21/06/2009 15:19:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una cosa è un regista di culto, tra parentesi di un paese che ha sempre esportato prodotti di quel genere probabilmente più brutali di martyrs ma comunque "macchiettizzati" in un certo senso, ma qui parliamo di un film che è stato lodato in chiave INTELLETTUALE e non solo cinematografica, per cui il discorso è più complesso e l'allarmismo diventa un po' più legittimo. Qua si parla di interpretazioni morali, religiose, SOCIALI e la notizia che sia stato approvato un remake americano non fa che provocarmi ulteriore sgomento. Di questo passo ripeto, si arriverà ad un punto in cui lo spettatore sarà talmente narcotizzato e assuefatto alla violenza rappresentata nelle sue forme più stomachevoli che in futuro nessuno farà una piega davanti a scene grafiche di pedofilia nei film. Le immagini, REALI, dei corpi scheletrici ammassati di Dachau non faranno che provocare sbadigli perchè non sono abbastanza "gore". Siamo nel 2009, questo "Martyrs" non finisce qui. Il rischio è di avere inaugurato un filone pericolosissimo per la ricezione psichica ed emotiva degli spettatori, e questa è una responsabilità grave non solo dei critici ma anche voi amanti del "torture porn" e ****** del genere. Con la differenza che la rappresentazione cruda di un atto sessuale è ben diversa da quella di una sevizia contro una persona inerme.
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  21/06/2009 20:34:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Personalmente, la tua mi sembra soltanto una crociata piuttosto infondata e senza alcun vero mordente o alcuna motivazione: solo supposizioni di un possibile futuro costellato da persone [completamente prive di coscienza e di capacità di giudizio, fra l'altro, dei poveri imbecilli in pratica] divenute violente e immorali perché violentate psicologicamente e circuite da prodotti come questo.
Appunto ché siamo nel 2009: sei liberissimo di chiamare quelli che per me sono ottimi film '******', ma se sei di stomaco debole e ingigantisci - con ragioni imho discutibili - una cosa come questa non è mica colpa di chi non la pensa come te e fa il regista/sceneggiatore/quant'altro, e né di chi ne apprezza i lavori. Senza contare che con tutti gli horror più cruenti e crudi che sono passati, prendersela proprio con Martyrs... Mah.. vabbe', avrai i tuoi motivi per dire ciò che dici, giustamente. Spero.
Titus  24/06/2009 15:08:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pensi che a qualcuno è piaciuto guardarsi quella ventina di minuti ? Che ci abbia provato soddisfaazione...?

E se non ci fosse stata la torura minuto per minuto, il valore "artistico" sarebbe stato lo stesso ...?