fabio57 8½ / 10 05/02/2016 15:28:08 » Rispondi Spiace leggere giudizi negativi su di un film che personalmente ho molto amato. Dario argento con quest'opera chiuse la trilogia degli animali e cominciò purtroppo per noi a dedicarsi ad un cinema meno giallo e più horror. Peccato perché questo regista rivoluzionò all'epoca il noir italiano, ridando linfa ad un genere che stava appassendo. Gli ingredienti che utilizzava e che si rivelarono vincenti erano la tensione crescente, l'utilizzo hitchcockiano della macchina da presa, alcuni geniali espedienti. come nella fattispecie il pupazzo di cartapesta telecomandato dal carnefice, la fantasia onirica della decapitazione che si fonde poi con la realtà, la villa comunale che si svuota improvvisamente, con un trucco visivo e lascia la vittima in balia dell'assassino, le musiche di Moricone che fanno da contrappunto alle scene più importanti e soprattutto la genialissima idea pseudoscientifica ma suggestiva di identificare il colpevole facendo analizzare la retina della vittima che avrebbe impresso l'ultima immagine vista: l'assassino o quello che portava al collo.Grande