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4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO regia di Dario Argento

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Invia una mail all'autore del commento matteo200486     7 / 10  18/09/2008 00:04:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“Diomedo mi chiamo non dio. Se volete darmi un soprannome usate dio onnipotente”

15 anni durò, a mio parere, la verve creativa di Dario Argento. Dal 1970 al 1985 con Phenomena. Poi il crollo spesso verticale, brevi risalite, ma comunque mai più si raggiunsero i picchi del quindicennio.
4 Mosche di Velluto Grigio è il terzo lungometraggio del regista romano, molto prolifico nei primi anni della sua attività. Infatti quest'opera è l'ultima parte della trilogia sugli animali che annovera nell'ordine: L'Uccello dalle Piume di Cristallo e Il Gatto a Nove Code.
4 Mosche di Velluto Grigio è un giallo che ha il grande pregio di avere scene di grande tensione ed attesa in cui le capacità, oggi sopite, d'Argento sono evidenti. Buona la creatività dei delitti, pecca a mio parere su tre fronti. In primis alcuni buchi di sceneggiatura ben mascherati però dal genio
di Argento. Poi ahimè la recitazione che risulta discreta, ma questa è una caratteristica del regista romano. Simpatico vedere Bud Spencer e Oreste Lionello. E infine il ritmo che risulta a tratti lento e poco coinvolgente. Grossa pecca per un giallo/thriller.
Ma le capacità alla regia d'Argento e la buona verve creativa, nell'allestire una trama interessante buttano in secondo piano almeno le prime due pecche citate.
I capolavori argentiani, a mio parere, sono ben altri.

“Se ti danno un pugno restituiscine 2”