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DANTE 01 regia di Marc Caro

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Kesson     8½ / 10  11/08/2008 06:19:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La fantascienza è un genere che negli ultimi anni ha sofferto di una vera e propria carestia, a differenza di generi, come l'horror ad esempio, che è stato rispolverato, sfruttato, con alterne fortune, spesso abusato. La pellicola di Marc Caro, fortunatamente esula a prodotti di genere volti esclusivamente all'incasso, e si avvicina più a film come "Sunshine" di Danny Boyle, tanto per fare un esempio, a quei lungometraggi che non dipendono necessariamente da fattori come la spettacolarizzazione assoluta di una vicenda, budget astronomici, azione a volontà. e qualche **** che non guasta mai (qualcuno ha detto "Transformers"?). Sono al contrario quel tipo di rappresentazioni cinematografiche che partendo da una storia, in questo caso piuttosto semplice, tendono a spingere lo spettatore verso una riflessione un po' più profonda, e perchè no, anche filosofica. Ci troviamo in una prigione/manicomio, Dante 01, in orbita intorno all'atmosfera di un non specificato corpo celeste, il cui, già di per se, precario equilibrio, viene minato dall'arrivo di un nuovo, misterioso, detenuto dotato di particolari poteri. La regia è davvero bellissima, frenetica, cupa ed allucinata, ma allo stesso tempo elegante, con tempi registici propri di un lungometraggio, e non sfocia mai in uno stile "videoclipparo", di molti, troppi prodotti degli ultimi anni. Le musiche e gli effetti sonori accompagnano lo spettatore in un lento catarsi, in una condizione di pura claustrofibia che lentamente sfocia nella follia e nell'angoscia, grazie anche alle buonissime interpretazioni di tutti gli attori, presenti nel cast. Lo svolgimento della trama è davvero ben congeniato, la storia prosegue coerente, svelandosi pian piano allo spettatore. Ci sono colpi di scena, nodi che vengono al pettine, situazioni che si chiariscono, e in una spirale che si fa sempre più stretta, si giunge ad un epilogo che già di per se basterebbe ad soddisfare l'utenza. Ed è qui' che il film finisce di stupire, attraverso una sequenza alucinante e purissima, si svela il vero disegno dell'autore, e il film sfocia in un incredibile ed affascinante finale, di quelli che lasciano riflettere, che vogliono far pensare, disquisire, su alcuni fra i più antichi e reconditi interrogativi della razza umana.

Davvero una pellicola sorprendente, da analizzare, non per tutti.