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ALEXANDRA regia di Aleksandr Sokurov

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Mr.619     8 / 10  14/09/2009 11:06:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il regista Aleksander Sokurov traspone la sua ostensione del pensiero e della meccanica di tipo bellico ( posta in un contesto dolcemente patriarcale e pertanto curiale) ricorrendo al dogmatico e pratico tropo di un'indefessa, ma per questo non dimessa, donna, Aleksandra ( putacaso converione al genere femminile del suo stesso nome), la quale, per mezzo e, in un certo senso, messaggio della sua immensa (in)fezione per l'umanità in sè permette, con i suoi occhi, di fornire allo spettatore ignaro, eventualmente, del fatto che uomini (ir)reali sono presenti nelle guerre, una ben lustra pre-figurazione delle avvertenze dapprima a stento intuibili, ma dopo intravisti in tutta la loro miseria e mestezza, sicchè si ritorna nel momento della separazione-depradazione ad un'intensa recessione all'inerme e deturpata coscienza individuale, immanente al consorzio generale degli uomini.Ed è proprio questo contrastante organicentrismo rilevabile nella maggior acme del dissidio interno all'indole umana a togliere il velo delle molteplici, poliedriche ed edulcorate sfaccettature sintomatiche nell'insconscio di tutti, quali la contem(na)plazione della vecchiaia, l'(in)allusione ad un maggior approccio con creature dello stesso genere ( molti sono a tal riguardo sguardi fra i soldati abbastanza intesi), per terminare, poi, nella consapevolezza che ciò è dovuto non alla perdita della ragione, ma ad una sua, se così si può definire, accertazione psichica, giacchè il primo cristallino del "Logos", in quanto riflettente da ogni sua angolazione,contiene già più immagini.La donna , a patto che sia delegata al concetto di socievolezza stesso, in questo caso, diviene realmente la succube razionale del complesso gioco militare.Da vedere con riserva.