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WALL-E regia di Andrew Stanton

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elio91     8 / 10  15/08/2012 17:31:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inutile nasconderlo: anche qui ci troviamo di fronte all'ennesimo lavoro pressoché perfetto della Pixar. Oramai ogni anno sfornano con qualità e costanza impressionante del cinema ad altissimo livello, sempre bello da vedere, sempre con tanti e tanti temi diretti principalmente ai più giovani, ma nella regola voluta da Walt Disney fruibili come cinema "per tutti" nel vero senso della parola.

C'è però un pò troppo clamore attorno a WALL-E. Salutato da molti come il capolavoro assoluto della Pixar, io non trovo sia cosi per svariati motivi. Certo ci troviamo di fronte ad un prodotto validissimo, tra i migliori dello studio ma ancora inferiore ai vari Toy Story.
Prima di tutto non ho visto uno scarto cosi traumatico tra la prima e la seconda parte: si dice maggiormente che la prima con le sue caratteristiche da film muto sia un capolavoro assoluto poi rovinato in parte dalla seconda. Io ho trovato in realtà un pò tutti i 90 minuti abbastanza coesi. E se effettivamente è straordinario come siano riusciti i creatori di WALL-E a dargli espressioni chiare e mutevoli senza per questo farlo mai parlare o fargli assumere atteggiamenti troppo "umani", è indispensabile la seconda parte per cogliere delle critiche alla razza umana neanche troppo infantili.
WALL-E è appunto poco umano, ma l'espressione incredibile passa attraverso i suoni metallici (sia i suoi che quelli di EVE) e gli occhi; certo, non ci sono occhi in senso umano, sono lenti che ricordano vagamente il dilatarsi delle pupille nel caso di WALL-E o lineette elettroniche in quello di EVE che cambiano per un attimo per poi tornare le stesse. WALL-E è più animalesco che umano in tutto il resto: i suoi scatti della testa (ma la possiamo chiamare testa?), i movimenti, la delicatezza con cui tratta la materia vivente (per la prima volta mi è stata simpatica una blatta) o il suo essere imbranato nella spontaneità, sempre e comunque. Un personaggio cosi umanamente espressivo e cosi lontano dall'umano al cinema non si era (quasi) mai visto, bisogna tornare all'E.T del nostro Rambaldi tra i pochissimi per ricordarci qualche precursore.
Alcune sequenze sono poesia poi, poco da dire.
Il problema è che la trama si trascina fin troppo prevedibilmente verso un finale come da copione positivo, e questo non è un problema, ma che è intuibile da subito, e questo lo è. Bella però l'idea di rendere gli umani obesi, pigri, quasi comatosi nei loro non movimenti e nella loro non vita decisa dalle macchine. Questa idea come sempre è venuta in mente successivamente alla Pixar, l'ennesimo trionfo della loro suprema incoscienza (e/o innocenza), forse il loro più grande punto di forza.
Ovviamente 2001 è citato in continuazione, non poteva essere altrimenti. Dal villain che tanto ricorda HAL, fino al balletto di WALL-E e EVE nello spazio, momento clou, è imprescindibile l'impatto kubrickiano nella storia del cinema fantascientifico, e in generale.
Ma se col tempo WALL-E verrà guardato come ad un classico, senza catalogazione di sorta, non dovrebbe sorprendere. A suo modo, anche se ci ho provato a rimarcarne qualche difetto, è già un classico come gran parte dei film Pixar. Nessuno può farci niente, ci sono film irresistibili.