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TOKYO! regia di Joon-Ho Bong, Leos Carax, Michel Gondry

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Ciaby     7 / 10  15/06/2009 14:31:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Progetto ambizioso e affascinante.
Tre registi di nazionalità diverse (il francese e visionario Gondry, il coreano e talentuoso Bong e l'altro francese Carax) realizzano tre corti per raccontare le loro impressioni e i loro deliri visivi sulla splendida capitale giapponese, Tokyo, con attori giapponesi.

INTERIOR DESIGN: MUTAZIONE INTERIORE

Il film inizia con l'imprescindibile "Interior Design" di Gondry, un delirio filosofico di mutazione e dolore (una sorta di mix tra il TETSUO di tsukamotiana memoria e L'ARTE DEL SOGNO).

Storia di una ragazza che, con il fidanzato cineasta si trasferisce nella frenetica capitale e condivide l'appartamento con una ragazza esuberante e simpatica, in attesa di una nuova sistemazione. Ma la vita in una grande metropoli sembra più difficile di quanto previsto e alla fine, la protagonista subirà una lenta e angosciante mutazione che la trasformerà in una sedia, il suo malessere e il suo desidero interiore.

Un vero e proprio capolavoro visivo, in linea del miglior Gondry, che sa miscelare con sapienza realtà e surreale, toccando vertici artistici che si avvicinano, e ora sparo sulla croce rossa, a Bunuel.
Superba la messa in scena, così vitale e frenetica, così dolce e screziata, così diretta, allarmata da continue invenzioni artistico-visive che distruggono l'angoscia celata per lasciar posto all'interiorità più onirica, ma più vera della vita. La colonna sonora sembra parlare da sola: assolutamente bellissima, in bilico tra sogno o son desto. Il finale è pura poesia.
Superba anche la recitazione, in particolare l'attrice protagonista , la dolcissima e realistica Ayako Fujitani, già vista in "Ritual" e nell'horror "Pyrokinesis".


M.ERDE: UNE M.ERDE D'ARTISTE, MAIS DE TOUTE FAçON UNE GROSSE M.ERDE.

Dopo aver toccato il cielo con un dito con il corto precedente, ecco la catastrofe. "M.erde" è un disastro totale e privo di alcun senso. Diretto dall'altro regista francese del trittico, Leos Carax, il frammento è un incompiuto, caleidoscopico delirio non solo senza spiegazioni, ma anche senza significato.

Un uomo orribile esce da un tombino di Tokyo e comincia a dar fastidio ai passanti: mangia (!) i loro soldi, distrugge fiori, ruba stampelle e fa altre finezze di questo tipo.

Carax vorrebbe essere onirico, catastrofico e autocritico allo stesso tempo, ma finisce per fallire in un delirio che delirio riesce ad essere, ma è puramente fastidioso, irriconoscente e senza un motivo d'esistere.
Un vero escremento insomma, una pena corporale (e no, non esagero) oltre il limite del possibile. Possiede qualche tecnica registica infallibile e una superba recitazione, ma non salvano questo pezzo dal baratro, con un finale che pare originale, ma che in realtà è copiato spudoratamente da "L'Impiccagione" di Nagisa Oshima. Bocciato senza pietà.

TOKYO SHAKING: IL RUMORE E LA SCOSSA DEL CUORE

Un timido hikikomori (una persona che si rinchiude nella propria stanza tagliando i ponti con la società), passa il tempo a collezionare cose improbabili (carta igienica, cartoni di pizza) catalogandoli secondo un ordine preciso. é solo, ma felice, finchè un giorno non si innamora di una bizzarra ragazza che consegna le pizze.

Il corto finale, ad opera di Bong è poetico e conciso.
Un film che arriva dritto al punto e non esagera, non abbonda e non è ridondante. Girato benissimo, con movimenti di macchina decisi e splendidi, avvolgenti, una recitazione sublime e una fotografia folgorante e calda.
Un piccolo dramma melò romantico in grado di scaldare il cuore, che sa essere tenero e surreale allo stesso tempo, con un finale davvero spiazzante.
Non il migliore dei tre, ma un ottimo film.

INTERIOR DESIGN: 10
M.ERDE: 4
TOKYO SHAKING: 7.5

VOTO FINALE: 7

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Ciaby  15/06/2009 14:31:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi sono sbizzarrito con questa rece ^___^
ora la metto sul mio blog