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DIARY OF THE DEAD - LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  31/05/2010 14:36:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I film di Romero non sono elementari horror all’interno dei quali l’unico scopo è mettere in mostra il maggior numero di efferatezze e crudeltà combinate ad un’azione incessante.
E “Diary of the dead” non fa eccezione,pellicola girata secondo la tendenza dell’ultima ora,quella del mockumentary (e per un regista settantenne è dimostrazione di grande vivacità mentale), è un ulteriore tassello dell’apocalisse romeriana, cominciata ormai più di quarant’anni fa con “La Notte dei morti viventi”, da parte di un autore sempre abile nel trattare argomenti di stretta attualità inseriti in contesti di matrice horror.Questa volta la denuncia del più celebre regista “zombesco” si focalizza nei confronti dei mass-media ,della potenza ormai raggiunta da questi.Televisioni e radio che blaterano solo di ciò che ritengono opportuno,manovrate da governi ai quali la contraffazione sulla notizia è imprescindibile per mantenere uno status intoccabile,bonari e tranquillizzanti nell’illustrare le virtù di un mondo in cui il male è ben celato sotto un pesante drappo costituito da illusioni e miraggi di spregevole inconsistenza.Romero mostra come la soluzione per fermare tutto ciò sia alla portata di tutti,internet è il mezzo con cui demolire i falsi miti e informarsi senza filtri.
Allo stesso tempo la pellicola è un ammonimento sul bisogno continuo di vedere,su quella morbosità vouyeristica che contraddistingue l’uomo ingigantita dall'assillante necessità di uno dei protagonisti,deciso a filmare tutto,senza accorgersi di proporre a sua volta una propria verità,quindi mistificata e artificiosa.
Romero suggerisce la soluzione e al tempo stesso mostra la corrutibilità umana.Lo fa nel modo che meglio conosce,ovvero attraverso uno zombie-movie.In questo caso caratterizzato da una trama discreta,senza invenzioni che facciano gridare al prodigio,non risparmiandosi in effettacci sanguinolenti e graffiante incisività nei confronti di un mondo che con o senza i morti viventi continua a precipitare nel baratro.