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DIARY OF THE DEAD - LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

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phemt     8 / 10  25/05/2008 10:52:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Romero non sarà uno dei più importanti registi della storia del cinema ma di fatto ha cambiato quella del genere horror quando nel 1968 con La Notte dei Morti Viventi diede vita al mito degli zombi rinnovandone la loro figura (al tempo ancora legata al mito del vodoo), usandoli in massa e sfruttando perfettamente la situazione d’assedio che insieme alla fuga sarà il cardine di tutti gli zombi movie che seguiranno…
Romero continuerà il suo personale percorso cinematografico con altri tre capitoli che delineano meglio la sua “poetica zombesca” tra albe, giorni e terre… Poi all’improvviso la notizia che invece del tanto atteso quinto capitolo cronologico Romero decideva di fare un passo indietro (addirittura le prime news parlarono di una sorta di spin-off) con questo Diary of the Dead… Che però spin-off non è, ma bensì un modo come un altro per raccontare una storia già raccontata (la scoperta progressiva del morbo) da un nuovo punto di vista e l’occasione per Romero di fare una riflessione sull’attuale sistema mass-mediatico mondiale…
Diary of The Dead parte da un’idea di base potenzialmente straordinaria… Romero opta per uno stile documentaristico ma ibrido: c’è la camera a mano ma anche la colonna sonora e la ripresa è ferma anche nelle scene più concitate… La scelta per questo stile ibrido onestamente non mi ha convinto del tutto: forse il film avrebbe reso di più con uno stile alla Rec ma secondo me è comunque, nel complesso, ottimamente riuscito per quanto non sia il capolavoro annunciato che mi aspettavo e per quanto soffra di qualche difetto qua e là…

Partiamo dai pregi… Le caratteristiche degli zombi movie di Romeriana memoria ci sono tutti: la fuga, l’assedio, la critica verso i mass media, la definizione poco accurata dei ruoli, il salto della classica dicotomia buoni-cattivi, lo splatter ecc… Nessun mezzo mass-mediatico la fà franca di fronte all’ultimo film di Romero: il regista statunitense se la prende in egual misura con la tv, la stampa, la radio e il mondo di internet e anzi è proprio su internet che è concentrato il film… D’altronde noi siamo la generazione figlia di youtube e formata da mentecatti che non hanno meglio da fare che registrare porcate e metterle ondine… I protagonisti di Diary of the Dead sono praticamente loro, persi in un delirio di voyeurismo mascherano la sopravvivenza umana con la soddisfazione di 75000 click in 8 minuti… Da questo punto di vista “critico” il film funziona alla grande; è lampante come per Romero non esista un mezzo di informazione credibile ed affidabile e la critica è aperta verso tutta la società moderna, verso le menzogne del governo e della casta giornalistica, verso i militari (che anche qui come in tutti i Romero movies non ci fanno una bella figura) fino a noi spettatori…
Dal punto di vista tecnico il film è molto curato (regia e fotografia ottime, anche se la cosa continua a cozzare un po’ con lo stile documentaristico) e lo splatter è giusto, anche se Romero ha alla fine ceduto alle lusinghe degli effetti digitali in un paio di occasioni…

Ma ci sono anche difetti: prima di tutto le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi; ok alcune sono funzionali e si ricollegano a quanto detto sopra ma altre sono abbastanza fiacche o poco sensate… La maggior parte dei personaggi sono semplicemente carne da macello (non per nulla è il primo zombi movie di Romero dove non è protagonista un uomo di colore che in realtà compare brevemente ma che ha una storia a sé parallela a quella che vediamo noi) mentre chi è un po’ più caratterizzato finisce per esserlo in maniera blanda o al limite del trash (il professore e l’amish su tutti)… E il cast poco esaltante di certo non aiuta affatto da questo punto di vista…
Anche i dialoghi sono spesso poco convincenti e il film a tratti sembra vivere su qualche luogo comune o frase fatta di troppo per non parlare di qualche comportamento non proprio sensatissimo…

D’altra parte forse il ritmo non sarà sostenuto come gli zombi movie di ultima generazione ma personalmente ho apprezzato tantissimo il sottotesto malinconico e pessimista che si respira fin dai primi minuti del film… Non mancano poi un paio di genialate (la parte ripresa attraverso i monitor del circuito interno per esempio), scene estremamente ben girate (notevole l’irruzione nella casa dei due vecchi) e più in generale diversi momenti molto riusciti (il clown o la piscina)…
Dove Romero mi ha un po’ deluso è nella gestione metafilmica della pellicola: avrebbe potuto sfruttare meglio questa opportunità per prendere in giro tutti gli infiniti cloni nati dalle sue pellicole o per allentare la tensione (che poi non è che sia così corposa), invece lo fa giusto un paio di volte (quando c’è di mezzo lo zombi-mummia) ma la cosa sembra mancare un po’ di mordente e, visto come poi Romero la butti vistosamente sull’ironico, rimane un po’ l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere…

Il finale, per chi non l’avesse ancora capito, mostra la grossa differenza tra gli zombi movie di Romero e la stragrande maggioranza degli altri film del genere: niente buoni contro cattivi, ma vivi contro i morti… D’altronde lo stesso Romero lo ripete spesso: “Nei miei film i cattivi non sono mai gli zombi”…

Film difficile, forse un pelo troppo “tecnico” e sofisticato… Deluderà chi ama i popcorn movie, esalterà altri! Personalmente l’ho apprezzato anche se speravo in qualcosa di indimenticabile… Ora si beccherà molte critiche ma fra qualche anno diventerà un Cult a meno di sequel (molto probabili) che lo offuschino o lo rovinino…

P.S. Nel film non viene mai pronunciata la parola zombi, Romero compare in un cameo e tra le voci registrate ci sono quelle di Del Toro, Tarantino, Craven e Simon Pegg…
Invia una mail all'autore del commento L.P.  26/05/2008 11:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi hai fatto venire una voglia matta di vederlo, phemt!
Da come lo descrivi, è proprio lo zombi movie che aspettavo, dopo anni di videoclip a velocità supersonica.
Il livello di splatter è alto?
phemt  26/05/2008 12:05:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah si guarda il paragone con gli zombi movie di ultima genrazione non esiste... Qui lo zombi è lento e sfatto, il ritmo misurato e c'è qualcosa di più dietro al clischè fuga-siamo chiusi sentro un abitazione-quello che sembra ******* si sacrifica ecc...
Personalmente mi aspettavo IL capolavoro assoluto del genere invece è un ottimo film ma con qualche difettuccio... Funziona alla grande però dal punto di vista di critica sociale...

Per quanto riguarda lo splatter una cosa che ho sempre apprezzato di Romero è la capicità di dosarlo nel giusto modo senza mai esagerare troppo... Qui ce ne è in quantità discreta e spesso di buona se non ottima fattura; peccato che in un paio di occasioni Romero preferisca usare degli effetti digitali non proprio riuscitissimi (nel finale c'è ne uno fatto proprio maluccio)...

Personalmente ho trovato il finale molto tecnico (in un certo senso riprende il discorso iniziato da Savini nel remake de La Notte dei Morti Viventi)...
Invia una mail all'autore del commento L.P.  26/05/2008 12:17:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bene bene! Del tuo giudizio mi fido ciecamente.
Il film è pronto sull HD, sottotitolato e in rampa di lancio.
Forse lo vedo stasera stessa se torno abbastanza lucida dal lavoro.
Sinceramente la cosa che apprezzo più di Romero è proprio quella di usare l' horror come un forte strumento di critica sociale e politica.

phemt  26/05/2008 12:56:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Straconcordo sull'ultima frase ed anzi è proprio per questo motivo che gli zombi movie di Romero sono sempre in un certo senso superiori ai tanti (alcuni pure validissimi) altri film del genere..