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IL PAPA' DI GIOVANNA regia di Pupi Avati

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forzalube     3 / 10  19/09/2008 13:07:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film sconcertante che non sta né in cielo né in terra ed a mio parere indifendibile.
Fulcro della vicenda dovrebbe essere Giovanna e la sua "malattia", ma di lei il film non ci spiega quasi nulla: non si sa cos'abbia, non sappiamo quasi nulla di come si comporta, non conosciamo quasi mai i suoi pensieri, le sue emozioni, ecc. Accanto e vero protagonista del film abbiamo un padre che sembra più pazzo e più suonato della figlia

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La scelta di Ezio Greggio per il ruolo dell'amico è inspiegabile, ma ancora di più lo è la figura del personaggio che interpreta:

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Fastidiosa la fotografia in stile retrò.
Per quel che riguarda la colonna sonora alcune musiche sembravano avanzate da "Il Nascondiglio" e messe lì come i cavoli a merenda.
La "chicca" più ridicola è comunque questa:

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Per concludere un finale deludente.
arturo  19/09/2008 15:32:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non avrei saputo dirlo meglio. sono totalmente d'accordo.Sorvolando sulla grossolana (e faziosa) riscostruzione storica, l'aspetto più sconcertante riguarda proprio il personaggio della ragazza, sul cui disturbo psichico ci riferisce frettolosamente, in una scena da telefilm, un anonimo dottorino (con una spiegazione che, fra l'altro, lascerebbe sbigottito anche un fuoricorso di Psicologia). ma noi di lei non sappiamo, non vediamo, non sentiamo, una sola scena significativa. Il finale, poi, è un controsenso:

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nest  20/09/2008 10:19:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma che razza di commento

ma che volevi, un trattato psicologico spiegato col ceppo? sai che p.alle. non lo capisci da te cos'è l'ossessione, la frustrazione, l'inadeguatezza, ti ci devono per forza attaccare un cartellino sopra?

e poi scusa "un padre che sembra più pazzo e più suonato della figlia", che scoperta, è il tema del film, il male che fa ai figli la follia dei genitori.

e poi basta con queste rotture di cosa è possibile e cosa non lo è: è il cinema, è illusione, è casa del regista, si fa quello che dice lui, bisogna credere a quello che dice lui, sennò ti vedi superquark e non rompi

che tignosi, ma non avete un po' di immaginazione?
arturo  20/09/2008 10:50:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
guarda che il cartellino "bignamino" di psicologia ce lo attacca Avati stesso, con quella scena col medico. e lì casca l'asino. poi:è vero che il film è casa del regista, ma "bisogna credere a quelo che dice lui" è una frase insensata. Io credo piuttosto che lui debba essere capace di farti credere anche all'incredibile, o di farti perdere di vista la logica, incantandoti. In questo caso, con il sottoscritto non ci è riuscito. Non mi sembra un'offesa mortale, per cui datti pace.
Invia una mail all'autore del commento Jason XI  04/04/2012 10:23:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La realtà è che voi non avete colto tutii quegli aspetti.... il film è illuminante.... una storia sconcertante ma credibile.. altrochè...