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EDWARD MANI DI FORBICE regia di Tim Burton

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elio91     10 / 10  08/10/2010 16:45:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è poco da fare,questo film di Burton è da sempre in un angolo del mio cuore sin da quando ero piccino e lì rimarrà per sempre. Rivederlo più e più volte forse ha sminuito da parte mia la visione magica che ne avevo anni fa ma la pelle d'oca rivedendo scene che in pratica si sanno a memoria ti prende sempre.
Che poi sia il lavoro burtoniano più rappresentativo non ho dubbi,la sua poetica,visionarietà e tenerezza è gettata tutta in questo personaggio diverso,Edward,dotato di un talento proprio in virtù del suo essere diverso e incompreso da tutti. Il microcosmo borghese in cui si ritrova è lo specchio perfetto della società americana (estendibile a tutta l'umanità,perché no) in cui dapprima viene visto con curiosità,poi ammirato non tanto per i suoi pregi ma per la sua effettiva diversità e infine scacciato perché non accettato e non compreso.
Ciò che colpisce non è una storia che ricade spesso nel buonismo e nelle facili emozioni,ma come tutto sia sentito e rappresentato tanto sinceramente e facilmente da non scadere in una retorica dei buoni sentimenti in cui qualunque altro regista sarebbe ricaduto. D'altronde questa è una storia di Burton,anzi è la sua storia perché è quella più personale e più amata dal regista. Un personaggio come Edward non rappresenta solo l'emargintato dotato di un dono artistico che nessun'altro ha,capace di amare e anche di essere amato,Edward è anche Tim Burton nel profondo. è uno che porta gioia e felicità (la neve) agli altri senza rancori di sorta,conscio di poter coltivare la propria arte solo vivendo nel suo castello lontano da chi non lo capirebbe mai,però senza dimenticare di essere amato di un amore puro e incontaminato.
La galleria dei personaggi offre volti indimenticabili, dalle abitanti del quartiere che vanno dalla pettegola (quasi tutte) alla fervente fondamentalista religiosa, alla rappresentante di cosmetici dolce e materna che accoglie Edward in casa sua.
Non manca nemmeno l'ironia e l'humor di Burton in questa fiaba perfetta,la più bella che questo regista ci ha regalato. La sua visione dark in mezzo alla neve è completata dalle sublimi musiche di Elfman,anche lui tocca uno dei suoi apici. Come per Burton,anche il compositore trova questo film il più bello e sentito a cui ha lavorato perché ci sono film che hanno qualcosa di tanto onesto e particolare dentro di sé da non risultare mai ipocriti o solo film,ma qualcosa che parla all'anima. Alcune scene sembrano tanto spontanee da prendere vita da sole,eppure non ci sono chissà quali artifici tecnici anzi sono molto semplicistiche (direi banali ma sarebbe troppo riduttivo): un abbraccio,una danza tra la neve,un inventore che con sguardo commosso immagina una creatura con un cuore e non riesce a completarlo...
Per ultimo i complimenti più grandi a Depp,pochissime parole e un'espressività da cinema muto,conciato e truccato come Robert Smith dei Cure. Uno dei film che vedrei migliaia di volte senza annoiarmi e provando sempre le stesse emozioni,credo si sia capito.
Poi gli si potranno (e mi si potranno) muovere tutte le critiche di questo mondo ma non posso farci nulla,per me è un manifesto perfetto,una fiaba perfetta che parla con una sensibilità unica.