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HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE regia di David Yates

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  21/07/2009 18:57:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I personaggi della Rowling sembrano sopravvissuti a un'universo medianico che li costringe continuamente a mutare (pelle, sensibilità e sentimenti) ma al tempo stesso restando fermamente ancorati ai ruoli che investono.
In questo senso questo nuovo capitolo mi è parso geniale nella sua ingenuità come se volesse intrappolare - nella persuasione che nulla sarà piu' come prima - gli eroi in una sarabanda freak degna delle gesta sconcertanti dell'ultimo ehm Micheal Jackson.
Ciò che stupisce però è la paura dei sentimenti di questi adolescenti cresciuti o prescelti (?) - " A volte io dimentico quanto sei cresciuto" dice Silente a Potter - e come tutto finisca per bazzicare i territori rassicuranti del teenager movie classico (nessuna vocazione sovversiva à la Juno per carità).
Proprio i sentimenti diventano individualità sfrenate di chi (non) consuma un atto amoroso se non attraverso vetusti e coercitivi filtri d'amore.
Il caleidoscopio di Yates, nel tentativo di esporsi a troppi generi e sottogeneri (con la bellissima implosione iniziale di un blockbuster yankee trasportato a Londra) suscita qualche perplessità, ma è poi evidente che la frattura che si pone tra bene e male non sembra tanto insanabile e divisibile, e che i "cattivi" - come sempre - restano sempre piu' affascinanti intriganti e disperati di questi bravi ragazzi esperti di magia e incantesimi.
Lo dimostra il personaggio diabolico del ragazzino nei notevoli flashback, o il tormento ambiguo e ambivalente di Draco.
E in fin dei conti la saga funziona ancora bene, dopo il passo falso dell'episodio precedente:merito di una fotografia strepitosa (potete negarlo?) che rievoca la pittura fiamminga e non solo (v. l'ultima grande prova di Potter prima della resa dei conti dell'epilogo finale).
Yates non porta grandi rivoluzioni alla storia, salvo accreditare a Potter un ruolo di seduttore che rimane ancora troppo in superficie (il suo compìto è un'altro certo).
Ma riesce ancora una volta a indicare l'importanza di una figura Paterna anche simbolica, anche spirituale, ed è emblematico nella nuova veste di Silente, mai così divina e destinata a una sua "eternità"
Terry Malloy  18/08/2009 01:57:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il commento più riuscito.
Vero che i personaggi malvagi sono più interessanti, ma leggendo i libri ti accorgi che Harry e Silente superano di gran lunga le aspettative