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HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE regia di David Yates

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Weamar     7½ / 10  16/07/2009 02:41:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima d’incominciare a scrivere una (spero) breve opinione su questo film, urge la necessità di spiegare come il mio voto è sicuramente di parte in quanto sostenitore dei libri. Sicuramente il voto non è giusto (meriterebbe meno) così come la giustificazione non è assolutamente giustificabile (M’illudo che lo sia). Dopo questo inizio essenziale, parto con il commento che sarà principalmente sul film con leggerissime sfumature al libro, perché è impensabile aspettarsi una trasposizione fedele visto il volume del libro.
Yates conferma ciò che pensavo già al finale del film precedente: riesce ad immortalare dettagli e sfumature che la Rowling descrive con minuziosa cura nel libro ma, purtroppo, nelle scene principali si perde in un bicchiere di acqua. Ed è per questo che il film, in moltissime parti, fa acqua. Ed è un’acqua gelida, sia per chi i libri se li è divorati uno dopo l’altro (E mi ci metto io di mezzo) sia per chi di libri non ne ha mai letti. Si parte con un inizio meraviglioso, da urlo con una fotografia da brivido. Si continua con una parte centrale abbastanza buona, abbastanza fedele sebbene troppo, ma troppo enfatizzata sui rapporti sentimentali che, ad un certo punto, stancano ed assopiscono … anticipando persino rapporti che vengono svelati solo nel libro successivo (Ma vabbè, non è una cosa rilevante). Si conclude con un finale vuoto, privo di spessore e che lascia irrisolte molte domande che, ahivoi, penso sarà difficile scovare nell’ultimo film. Yates ha perso l’occasione di migliorarsi e di confermarsi. La fotografia, in particolar modo nelle scene iniziali e di azioni, risulta gradevole e azzeccata con quella sfumatura dark degna di nota. Persino le musiche si adattano al contesto filtrando con precisione impeccabile il senso della scene (da segnalare quella dell’inizio che è da brivido). Concentrandoci poi sugli attori: un Radcliffe sottotono che lascia davvero poco. Un Grint, al contrario, totalmente immedesimato e che par aver colto con eccezionale precisione l’indole del suo personaggio. E una Watson che migliora di anno in anno, capace, in alcuni tratti, di dominare la scena persino se è in silenzio. Il Draco Felton che non va oltre quelle due pose facciali. Non cito neanche i grandi come Smith, Rickman e Gambon perché è scontentissimo. La Smith, finalmente con un ruolo leggermente più primario rispetto all’”Ordine della Fenice”, nella scena finale è da applauso. Un paio di parole alla moglie Bartoniana, Helena Bonham Carter, che si conferma ancora una volta l’attrice di maggior interpretazione dentro la pellicola; trasporta lo spettatore dentro la mente di Bellatrix sfoggiando sfumature ironiche, pazze e altresì terrificanti. I costumi sono meravigliosi e si ritorna alle origini fiabesche che Columbus sfruttò nelle prime due pellicole. E riesce persino a far ridere in alcuni punti, così come riesce a farti trasalire dalla sedia. Da standing ovation la parte degli Inferi. Lì, mi ripeto, la fotografia da il meglio di sé. Peccato per le scene successive.
Per concludere questo sesto Harry Potter non ha nulla di nuovo ma segue la stessa lunghezza del quinto capitolo. Sia i lettori che i non-lettori rimarranno con l’amaro in bocca (Leggete Spoiler) per l’assenteismo di alcuni buchi di sceneggiatura così come si avrà la sensazione di vuoto alla fine del film che non ti fa rimpiangere assolutamente nulla (Cosa che invece successe nel quarto capitolo). Effetti speciali a go-go. Speranzoso che almeno gli ultimi due siano quantomeno decenti, attendo senza una pretesa. Un consiglio: vi prego, leggetevi i libri e non aspettatevi mai una trasposizione fedele all’originale. E’ utopico.

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edo88  16/07/2009 03:23:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo, bravo, ma un film di 3 ore era impensabile così come una trasposizione fedele.
Oddio, a me sarebbero andate bene anche 3 ore e mezza, ma Yates ha intenzioni un po' più modeste di Jackson (per es. la battaglia la vedremo nel settimo, bella grande mi sa).