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IL DIVO regia di Paolo Sorrentino

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phemt     9 / 10  07/06/2008 10:52:16 » Rispondi
Splendido e coraggioso, paradossalmente divertente e surreale, rasenta il limite del grottesco ma alla fine colpisce duro, amara descrizione di quello che fa e può fare il Potere, filtrata attraverso il racconto di uno dei personaggi politici, nel bene o nel male, più rilevanti della storia Italiana… Potere degenerativo che finisce in un modo o nell’altro per sconfiggere tutti (tra suicidi, omicidi, stragi, carceri ecc) tranne lui, il divo Giulio, immobile e immortale, fiero e combattivo, solo in mezzo ad un oceano di persone, caustico ed intelligente, incazzato ma ironico…
I primi 15 minuti fanno al gridare al miracolo, poi il film si assesta sul docu-dramma con i già citati risvolti surreali ma non perde mai di vista il punto focale del film e si mantiene serio malgrado qualche divagazione… E infatti non capisco assolutamente come venga in mente a qualcuno di associare questo film al nome del Bagaglino… Mah!

Comunque Il Divo non è assolutamente una sequenza di mere situazioni e nomi da docu-dramma, quanto un viaggio in quel preciso periodo politico italiano ed all’interno di un personaggio dalle mille sfaccettature come il divo Giulio… Che non ci viene solo mostrato come il politico a capo della corrente e al suo settimo mandato da Presidente del Consiglio, o come il politico in corsa per la carica di presidente della Repubblica o come l’uomo dalle diverse convivenze mafiose…
Sorrentino ce lo disegna come l’uomo che da Mosca chiama la moglie per sentirsi dire parole con la erre moscia, un uomo che lotta contro la solitudine e il mal di stesa con in mente il pensiero fisso di non togliere un medicinale dal prontuario, ride alla battuta di Grillo in tv, generoso con i suoi elettori, non ci sta quando muore Limone ed è tormentato dal senso di colpa del ricordo di Aldo Moro…
Sorrentino prende spunto dal Nosferatu di Mornau (i movimenti di Servillo ne sono figli lampanti) e dallo stile poliziesco degli anni 70 (con tanto di presentazione con nome, cognome e soprannome) ma continua il suo personale percorso cinematografico e Andreotti non è nient’altro che l’evoluzione di Antonio Pisapia, Titta Di Girolamo e Geremia De Geremia… Il regista praticamente sa già di chi sta parlando e lo fa nel modo migliore possibile infarcendo il film di frasi ad effetto come nel suo stile e regalandoci alcune scene dalla bellezza rara… Splendide le passeggiata dal sapore metafisico, notevole il modo in cui la moglie si interroga su chi abbia veramente sposato e l’apparizione (da puro film horror) di Moro nel bagno… Pensavo che sarebbe stato perfetto farlo comparire anche alla fine tra il pubblico durante il processo ma forse Sorrentino non ha voluto calcare la mano…
Eccellente la caratterizzazione dei personaggi di contorno, dalla moglie a Pomicino passando per Evangelisti e lo Squalo (peccato che si noti vistosamente il cuscino utilizzato come pancia)…

Registicamente di livello sopraffino Sorrentino conferma le qualità tecniche già ampiamente emerse nei suoi primi 3 film…

Mostruoso Toni Servillo che malgrado un fisico un po’ troppo imponente è talmente perfetto nell’interpretare Andreotti da risultare quasi fastidioso, una citazione speciale se la merita Buccirosso che lontano dalle Salemmate e dalle Vanzinate mostra di poter dire molto anche nel cinema che conta senza perdere l’indistinguibile tocco comico che lo contraddistingue regalandoci un Cirino Pomicino perfetto… Contentissimo per Flavio Bucci che ricordo con piacere ai tempi dell’Ultimo Treno di Aldo Lado…

Sorrentino non è più una splendida promessa ma la più bella realtà del cinema italiano… E il Divo, aldilà del fatto che poi possa piacere o no, è un film che va visto assolutamente…