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IL DIVO regia di Paolo Sorrentino

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Pasionaria     9½ / 10  03/06/2008 10:34:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già dalla locandina s’intuisce la sapiente ironia del regista: il capo chino in costante preghiera al Dio di cui segue la volontà perchè nulla dipende dal caso e quelle manine giunte, unico veicolo comunicativo di un Andreotti privo di sguardo: unico accesso a lui, l’interpretazione del codice della sua gestualità. Neanche la moglie Livia, ad un certo punto, sembra riconoscerlo, pur pensando sia impossibile vivere tanto tempo con un uomo senza sapere chi è veramente.
Sorrentino interpreta Andreotti concretizzando, seppur grottescamente, l’immaginario collettivo di un uomo politico che ha orchestrato quarant’anni della storia politica italiana, dei suoi irrisolvibili misteri di cui si fa indecifrabile depositario. Eppure dall’ironico ritratto di Sorrentino, il divo non ne esce malissimo, non come la sua “corrente” democristiana, non come il Vaticano. E’ probabile che Machiavelli avrebbe approvato il talento politico da accondiscendente manovratore, Scalfari lo definì in modo appropriato un Talleyrand, Sorrentino lo immagina come l’essenza della forza occulta del Potere, i cui meccanismi sono stati, sono e saranno sempre sconosciuti al cittadino; non lo giudica, però, ne esaspera l’indecifrabilità e non manca di esasperare ironicamente anche la vanità politica e l’opportunismo dei suoi “amici” e nemici.
Eccellente come sempre Servillo , capace di non scivolare mai nella macchietta , strepitoso nel cinico monologo-confessione, nell’annoiata impassibilità durante le sedute in Parlamento, nel trattenuto e giocoso affetto del rapporto con la moglie, compagna consapevole(?) di vita.
Sorrentino conferma il suo stile innovativo di fare cinema, riuscendo a raggiungere ottimi risultati con un soggetto difficile come pochi. D’altronde il cineasta italiano ha già ampiamente dimostrato le proprie peculiarità artistiche, prima fra tutte la capacità di realizzare la funzione maieutica che il cinema dovrebbe fare propria, ma che solo i Grandi registi possiedono e Sorrentino è fra i pochi, non deve dimostrare più nulla.
maremare  03/06/2008 12:26:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
commento praticamente perfetto, mon amour
Pasionaria  03/06/2008 16:33:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Mauri, ma davvero tu hai visto "l'effetto bagaglino sempre dietro l'angolo"? io no, per niente.
La maschera di Servillo è più vera dell'originale, per questo deve essere stata durissima per Andreotti riconoscersi.
La battuta che pronuncia la moglie Livia nella seconda parte è frutto dell'opinione personale di Sorrentino su Andreotti, che, come ha detto ad Anno zero, considera uomo ironico, dalla battuta pronta , ma non il genio conclamato.
Il film è originale e bellissimo, ancora più meritevole considerata la difficoltà del soggetto.

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maremare  03/06/2008 23:45:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ovviamente mi riferisco al trucco, non ai contenuti quando parlo di effetto bagaglino. del resto, come ho precisato nel commento, andreotti è già grottesco di suo e quindi nel momento in cui al bravissimo servillo gli metti le orecchie a ferro da stiro e la gobba non puoi non andare là con la memoria. così come rivai alle vignette di forattini quando vedi la sua silouette 'sibilare' in lontananza.
il gioco dei sosia crea questa assonanza (pensa ai film di inchiesta di ferrara) e ciò lo si nota più con le comparse (vedi i vari caselli, riina, ciarrapico, lima ecc..). ma è un rischio che sorrentino sapeva di correre e ha superato alla grande.

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martina74  03/06/2008 18:45:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rita, sai che mi fido molto del tuo giudizio... sono ansiosa di vederlo. :)
Pasionaria  03/06/2008 18:55:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vaaaai tranquilla, Marti. Ti piacerà ;)

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patt  04/06/2008 20:04:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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martina74  05/06/2008 17:52:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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K.S.T.D.E.D.  03/06/2008 15:53:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento, giustappunto ;)

"Non deve dimostrare più nulla".
Pasionaria  03/06/2008 16:39:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;) mercì.

Ho visto tutti e quattro i lavori di Sorrentino e "Le conseguenze dell'amore" resta il mio preferito, ma questo è di altissimo livello, una padronaza del mezzo cinematografico davvero unica, nessun altro cineasta sarebbe riuscito ad ottenere tanto con un film così difficile. Sorrentino è decisamente il migliore.
K.S.T.D.E.D.  03/06/2008 18:34:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, in una visione d'insieme si, "Le Conseguenze dell'Amore" resta probabilmente il migliore. Non riesco a scegliere, al contrario, se l'unità di misura è il fascino del personaggio, nella caratterizzazione del quale S. è davvero fenomenale (principale punto di forza, a mio avviso, del suo cinema. Oltre a tutto il resto, s'intende). Tra Pisapia, Titta, l'usuraio zompettante e questo suo Andreotti, ripeto, non saprei scegliere.
polbot  04/06/2008 17:05:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo! brava..