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SOUTHLAND TALES regia di Richard Kelly

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Granf     9 / 10  01/08/2008 21:28:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora da dove cominciare, ah si, innanzitutto leggete qualcosa della graphic novel di Southland Tales, è quasi indispensabile, molto più del libro di Nonna Morte in Donnie Darko.
Per quanto riguarda il film, posso dire che è uno dei più coraggiosi che ho mai visto, l'inizio è bellissimo ma molto confusionario, si sente abbastanza la presenza di grossi buchi nella trama.
This is the way the world ends. E' scoppiata la terza guerra mondiale, il terrore e il panico hanno preso il sopravvento, attacchi nucleari sono all'ordine del giorno, il caro benzina e la mancanza di carburante sono grossissimi problemi. Un'azienda riesce a produrre un macchinario in grado di trarre energia dal moto ondoso dell'oceano. Però, c'è un però. Il governo tiene in ostaggio la nazione, e solo alcuni tentano di ribellarsi.
In questa immagine di un'America allo sbando ci vengono presentati vari e strambi personaggi, interpretati (secondo me) volontariamente in modo eccessivo e al limite del grottesco. Sarah Michelle Gellar, Sean William Scott, The Rock e la voce narrante di Justin Timberlake.
Molto ma molto Lynchiano, infatti durante la visione ho provate le stesse sensazioni che provo durante un suo film, con tanto di citazioni abbastanza esplicite al regista di Strade perdute. Per non parlare delle bellissime atmosfere da fine del mondo, e le teorie sull'esistenza.
La seconda opera di Kelly, girata in pochissimo tempo e vittima di numerosi tagli, è comunque uno di quei film che è impossibile dimenticare. Vuoi per i temi trattati, vuoi per alcune sequenze spettacolari come l'indimenticabile finale o quella di Justin Timberlake in preda al fluid karma che canta I've got soul but I'm not a soldier.
Insomma non vedo l'ora di rivederlo per poterlo apprezzare ancora meglio, ma gia il fatto che mi prudono le mani per la voglia di andare a cercare notizie, teorie per farmi un quadro completo, direi che è sintomo di capolavoro. Uno di quelli che è impossibile apprezzare alla prima visione, o ancora alla seconda, uno di quelli che ci vorranno anni per comprendere del tutto e resterà comunque ancora avvolto nell'alone di mistero che il geniale Kelly ha saputo creare.
Il regista inoltre è veramente bravo con la macchina da presa e le musiche sono davvero eccezionali. Di sicuro ha svolto un lavoraccio che è giusto premiare, perchè pochi cineasti in appena due film realizzati, sono riusciti a stupire e ad'incantare come ha fatto lui.
Il finale è bellissimo ma devo ancora capirlo. C'è un mondo intero dietro questo film.