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TRAIN DE VIE - UN TRENO PER VIVERE regia di Radu Mihaileanu

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carsit     9 / 10  27/02/2013 16:01:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film "atipico" che tratta la Shoah in maniera finalmente differente, utilizzando l'ironia e l'assurdo.
Il regista lo avevo precedentemente apprezzato per " il concerto",ma qua credo si sia superato.
Paragone con " la vita è bella" ? Penso che questo sia superiore, perchè almeno tenta di non essere ruffiano e di non far piangere ad ogni costo.
La trama è semplice: in un villaggio ebraico il matto avvertirà gli altri abitanti della minaccia nazista.
Sarà prerogativa dei personaggi mettere sù una messinscena : un treno con nazisti finti che trasportano deportati ( gli stessi abitanti del villaggio).
Sembrerebbe un perno debole su cui costruire la trama, ma niente potrebbe essere più sbagliato di questa valutazione azzardata.
Giocando su una sottile ironia, su un senso dell'assurdo, del paradosso, e su battute a volte "geniali"; penso che questa pellicola riesca a trattare un dramma così grande in un modo leggero , ma mai banale.
Seppur la durata sia abbastanza contenuta, ci sono alcuni spunti degni di nota.
Per esempio la diffusione dell'idea comunista all'interno del gruppo, che però alimenterà tensioni verso i finti-nazisti ( i quali godono di comodità e privilegi, ma soltanto perchè è stato imposto così dal consiglio).
CI sono alcune riflessioni sul materialismo, su DIo, sulla clemenza del Signore, sul destino.
Ma penso che il treno sia un sinonimo di libertà , di evasione da catene ingiuste che ci vengono imposte da DIo ( o dal fato).
Il treno è l' Idea, cioè un qualcosa che non può essere distrutto.
Il treno diventa non solo portatore di individui, ma diventa portatore di sogni, di speranze, di aspettative.
Un film che tratta un tema delicato in modo leggero e scherzoso, senza però mancare di rispetto.
è un messaggio di conforto per chi è sopravvissuto, per chi ancora è tormentato da ombre del passato.
Per chi ancora rivede i propri cari uccisi in un modo così inumano e inspiegabile.
Il film è una richiesta: non abbandonare la serenità e la speranza, perchè se viene persa quella, allora viene perso veramente tutto.
Il finale è veramente un pugno nello stomaco, un qualcosa di inaspettato che non avrei mai pensato ( o comunque non in quel modo).
Il finale quindi riscrive la storia stessa, e non si hanno più certezze di quello che si è visto.
DEvo dire che su tutti spiccano i due attori principali ( il matto e il rabbino, dei quali però ignoro i nomi).
Nel complesso il film ha una bella fotografia, un ottimo doppiaggio e delle strepitose colonne sonore ( credo di estrazione ebraiche anch'esse).
Film da vedere in ogni caso, peccato che sia passato un pò in sordina.