julian 7½ / 10 09/08/2008 17:08:50 » Rispondi Tempo fa aprii un post sul forum per avere informazioni su questo film che la nostra prof di religione ci iniziò a far vedere circa due anni e mezzo fa. Ovviamente siete riusciti a ritrovare il titolo che io nn ricordavo e così alla prima occasione l'ho rivisto. Davvero una notevole satira sull'olocausto, Mihaileanu si diverte a giocare con nazismo e comunismo ridicolizzando la realtà dei termini, mischia folklori ebraici rumeni e zingari e ottiene un coloratissimo quadretto comico-tragico al tempo stesso. La storia è fantastica e fantasiosa e si risolve nella struggente scena finale.
Shlomo, oltre ad essere il personaggio più interessante per tutto il film, diventa il punto chiave dello stesso il quale non esisterebbe senza la sua fantasia e la sua vana speranza. Egli immagina per sè un glorioso ruolo da trascinatore nella fuga dei suoi compaesani e nell'ultima inquadratura dove, dietro il filo spinato, con il vestito a strisce, dichiara "Questa storia è vera... o quasi", gli si nota ancora un sorriso compiaciuto, talmente persuaso, poverino, dalla sua fantasia, da non riuscire a realizzare che i suoi amici sono tutti andati a morire, sorte che toccherà presto anche a lui.