click 8 / 10 23/04/2008 01:37:40 » Rispondi Bè bè.. come al solito la distribuzione italiana si perde i pezzi migliori per strada. The mist è un film sconvolgente. Non tanto per lo spunto iniziale(da un racconto di stephen king) che vede un gruppo di persone all'interno di un supermarket e minacciate da una misteriosa nebbia, ma per lo sviluppo della storia. Se da una parte infatti assisiamo ai soliti clichè del genere come le formazioni di fazioni estreme all'interno del gruppo, la fanatica religiosa, la consequenziale dipartita dei personaggi eccetera, dall'altra parte c'è un sovvertimento di tutte le regole filmiche. Darabont crea situazioni spiazzanti per lo spettatore che se non è aperto di mente difficilmente digerirà ( e infatti in America è stato un flop enorme). Questo determina coraggio estremo e una precisa scelta autoriale che tuttavia non manca di regalare momenti di tensione ( come la sequenza del retrobottega o quella della farmacia).
The mist non è solo un film horror, è qualcosa di più, è una riflessione psicologica sull'essere umano e sulla sua disperazione, è un film non privo di difetti, ma assolutamente da vedere se non altro per assistere a qualcosa di diverso in questo panorama cinematografico fatto di sequel e remake.
Elemento debole: gli effetto speciali. purtroppo sanno talmente tanto di computer grafica che ogni tanto sembra di vedere una sequenza animata di un videogame.
Il finale è qualcosa di fulminante e destinato a dividere. Uno dei più sorprendenti e sconvolgenti colpi di coda degli ultimi anni, malinconico e penetrante come una lama di coltello. Molti lo odieranno, altri, come me lo ameranno.
E per favore, sorvolate sull'espediente forzato ma necessario che fa sparire la nebbia in 20 secondi, non fermatevi a quello.
Si hai assolutamente ragione sul finale, che cambia il racconto e spiazza lo spettatore. E' un cinismo che funziona a livello estetico, e che mostra qualcosa - non vorrei dire la genialità - ma certo l'originalità di Darabont. Se poi questo cinismo sia alieno alla scrittura di King, è un altro discorso. Di sicuro, però, non stona all'interno di questo film, in cui per tutta la sua durata Darabont ha costruito un clima da "tutti contro tutti" e un ritratto ben poco lusinghiero dei destini dell'"essere umano".
guarda io nel finale ( dopo aver passato 3 minuti a fissare lo schermo con la bocca spalancata perchè mai pensavo che qualcuno osasse tanto) ci ho paradossalmente visto un messaggio positivo, che bisogna sempre sperare, anche quando le cose sembrano irrecuperabili. D'altra parte Darabont ci ha già abituato a certi finali particolari...
è un pò come Le ali della libertà, anche lì il protagonista, che sembra finito all'inferno, riesce a recuperare una delle cose più importanti quando tutto sembra perduto
click 30/05/2008 03:01:41 » Rispondi si bravo, anche io l'avevo pensata proprio cosi... anche perchè una scelta così desolante da darabont in teoria risulta un pò spiazzante..
click 30/05/2008 03:02:44 » Rispondi porc..non ho usato lo spoiler, va bè npn rivelo nulla per fortuna...
matteoscarface 30/05/2008 18:25:10 » Rispondi comunque è uno dei finale più belli e disperati visti ultimamente