Thorondir 7½ / 10 27/12/2016 12:31:14 » Rispondi Arthur Penn torna a raccontare l'America come aveva già fatto nello splendido La caccia: se lì la sua attenzione si focalizzava sul finto moralismo americano e il razzismo, la volontà di giustizia privata e la disgregazione dell'idea di famiglia, quì il suo sguardo è sul mondo hippie e la sua decadenza (ricordiamoci Woodstock, la morte di Robert Hunter nel concerto di Altamont, il massacro di Sharon Tate e le sue ripercussioni sul mondo hippie, ormai lacerato al suo interno). La fine di un sogno raccontato con sguardo comico, il rifiuto dell'idea di patria che ti considera un accattone hippie ma ti vuole in guerra in Vietnam. Il solito film di sottotesti che rivela la profondità di Arthur Penn, anche se questa volta non c'è la forza immaginifica e di immagini di altri suoi film come il già citato La caccia, ma anche Gangster story o Piccolo grande uomo.