kowalsky 8½ / 10 16/04/2008 18:54:27 » Rispondi Anche se il film e soprattutto la maiuscola prestazione di Rod Steiger non tradisce un'enfasi degna del "metodo" (Actor's Studio di Lee Strasberg), resta una delle opere più memorabili di Lumet. Lumet fa delle didascalìe e dei flashback il "perno" narrativo della storia, con conseguenze rischiose sul piano melodrammatico, ma di grande intensità.
E il pianto soffocato e straziante di Nazerman nel drammatico finale, quando abbraccia il dipendente (simbolicamente figlio) che l'ha tradito, la sua rutilante e rivelatrice testimonianza di morte, resta un momento di incredibile pathos
Terry Malloy 01/05/2008 10:40:54 » Rispondi nel cast c'è anche un irriconoscibile Morgan Freeman nel ruolo del nero solo che cerca di far l'intellettuale con Nazerman.
kowalsky 16/01/2011 14:25:49 » Rispondi Davvero? E allora sapresti dirmi che parte ha fatto Samuel L. Jackson in "Ragtime" (Milos Forman, 1981)? Non me lo ricordo neanche lui...