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IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW regia di Tim Burton

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amterme63     7½ / 10  19/11/2009 22:09:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I film di Tim Burton sono film di genere di ottima fattura e anche "Il mistero di Sleepy Hollow" non fa eccezione. Diciamo che la storia e il modo in cui si svolge seguono i canoni classici in cui un protagonista, normale e speciale allo stesso tempo, conquista lo spettatore e lo trasporta in un turbine di suspence, tensioni, avventure ed emozioni. Questo protagonista ovviamente non muore mai, anche se deve affrontare difficoltà, grossi rischi, sfiorando addirittura la sconfitta. Alla fine però con una specie di zampata finale esce sempre vittorioso nel classico lieto fine. Accanto a lui c'è regolarmente una bella ragazza che s'invagisce magari con un semplice sguardo; si passa poi ai soliti tira e molla, al detto e non detto, ma alla fine l'amore sboccia pieno e in genere trionfa.
Si tratta di un formula sempre efficace, che non stancherà mai. Burton va insomma a colpo sicuro.
Quello che però differenzia i film di Burton dagli altri del genere è la resa visiva. C'è sempre nei suoi film un'atmosfera scura, brumosa, inquietante che affascina tutte le volte. Ogni scena tra l'altro è curatissima dal punto di vista cromatico e luministico. I colori in questo film sono eccezionali, ogni fotogramma è una festa per l'occhio, splendide emozioni estetiche sempre naturali e mai forzate.
Altra caratteristica è l'uso estetico dell'horror, del macabro e del ripugnante, il quale viene integrato nella "bellezza" visiva generale e nell'atmosfera fantastica da fiaba che hanno in genere i suoi film. Viene in pratica "nobilitato" e reso accessibile addirittura per un pubblico di bambini. Niente di nuovo; solo che testimonia il grado avanzato di "tolleranza" alla violenza che abbiamo ormai raggiunto nelle rappresentazioni visive fantastiche (e secondo me è un sintomo di maggiore consapevolezza e realismo).
Il punto debole è magari nella storia raccontata, piuttosto complessa e non sempre chiara. Anche i caratteri non sono approfonditi o realistici. Del resto l'interesse del regista va al modo in cui si svolgono le scene (la tensione, la sorpresa, la bellezza) piuttosto che al loro significato.
Per il messaggio il film si appoggia al libro da cui è tratto. E' una rivalsa dello spiritualismo sul razionalismo. Non a caso la storia si svolge alla fine del ‘700. Era il periodo del romanticismo, quando gli uomini di cultura (filosofi e artisti) si misero a rilanciare la parte spirituale (religiosa, fantastica) sulla parte razionale. Burton quindi parteggia per chi crede al sovrannaturale, a ciò che non si può spiegare razionalmente. Nel sottile gioco a contrappesi fra fatto straordinario e spiegazione razionale, fra pratiche stregonesche e condanna del fanatismo, alla fine prevale l'ossessione tipicamente americana per il sovrannaturale di stampo diabolico (si dà quasi per scontato che il diavolo esista e pure nelle sue forme orripilanti).
Bisogna però dire che Burton tratta un po' il tutto con ironia o almeno a me spesso è venuto da ridere. Non so fino a che punto l'ironia è voluta oppure è frutto del nostro modo di vedere scettico e europeo …