Rollo Tommasi 7 / 10 14/02/2016 23:48:51 » Rispondi Lucida analisi della perversione. La Huppert si eleva oltre i meriti del film con la sua indimenticabile Eirka, algida insegnante di pianoforte, costretta a vivere uno spartito esistenziale mortificante che la opprime sia come donna che come artista. Eirka è incapace di cogliere l'amore e così di trattenere tra le sue dita l'unica persona che abbia mai tentato di instaurare con lei un legame affettivo autentico, fatto di interscambio e non solo dominato dalla logica "controllo e possessione". Haneke non si sforza di piacere, perchè l'anima del film è la sua innaturale apatia. Cult invecchiato bene ma sicuramente invecchiato.