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LA PIANISTA regia di Michael Haneke

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Febrisio     7½ / 10  12/02/2013 13:25:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Raccontami cosa vuoi fare, ti racconterò cosa voglio fare io.

Haneke scava a fondo, fino a dove prendono forma gli ancora grezzi desideri. Sta di fatto l'umanità, vitalità e normalità di questo gesto. (senza per forza giungere al pervertito)
La pianista del regista austriaco è decisamente di difficile fruizione. La lentezza, funzionale nell'emergere del perverso, stana lo spettatore più viziato. Protagonista, madre e allievo, sono i tre punti di riferimento, isolati dal contesto, senza allontanarli dal riscontro sociale. Una linearità che distingue un cinema di spessore comunicativo.
Difficile trarre delle conclusioni dopo la visione. Il disorientamento coinvolge nel darsi spiegazioni tangibili, punzecchiando con una fame vischiosa e contagiosa. Difatti la corruzione dello scoprire, guardare e continuare, calamita la mente dello spettatore in una altrettanto brama voyeristica. Il giudizio imparziale si trasforma in compromesso ancor prima di esprimerlo.

Il risultato complessivo è una arma a doppio taglio. Esprime l'essenza di una sorta di amore, se inteso come ricevere e soprattutto dare il piacere qualunque esso sia, domato da destrezza e intelligenza (non picchiarmi su mani e testa). Amore che per essere descritto in modo così fortemente represso, è lontano e di conseguenza mostruoso, quanto lo stupore del ragazzo sessualmente novello. Il biasimo e l'esclusione alla vista della diversità, si controbilancia all'istinto incontrollato. Ciò che farà infrangere definitivamente la fiducia sadomasochista, e il cuore austero della pianista. Lo stesso accade allo spettatore che purtroppo s'allontana ancor più dal diverso. A mio avviso Shame di Steve Mc Queen riesce ad affilare un messaggio con un'estraneità comune, rivelando un senso di colpa che priva gli affetti, perdendo la tanto perversione incondizionata, ma consentendo di integrarsi in un quotidiano masochismo.

A tutti gli effetti rimane un ottimo film. Il voto è una media che va dal poco entusiasmo nel guardarlo, al suo significato.