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OTESANEK regia di Jan Svankmajer

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Terry Malloy     9 / 10  31/08/2012 00:07:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mostruoso! Svankmajer affina sempre di più la sua arte sublime rendendo il suo cinema, normalmente abbastanza ostico, fruibile come il più agevole dei racconti. Ma non rinnega le sue origini. La casa con la scala a chiocciola sembra essere parte integrante del suo immaginario freudiano. Secondo me Svankmajer ha avuto il merito di rendere su pellicola le idee filosofiche e a loro modo innovative di Freud, senza però sfociare nell'intellettualismo gratuito.
"Otesanek" è infatti anche pellicola di grande spessore e umanità, ovviamente indagata con occhio satirico e sofferente. Penso a quella meravigliosa scena iniziale, in cui Karel vede bimbi dappertutto, addirittura sul banco del pesce (qui abbiamo la fantasia surrealista del maestro ceco al massimo livello). Oppure anche al personaggio della portinaia, quando nella scena sublime in cui va a lamentarsi dal poliziotto, afferma sconsolata: "La gente sparisce e non importa nulla a nessuno". Otesanek continua la riflessione di S. sul cibo. Il cibo sembra ossessionare il regista, come del resto lo ossessiona qualsiasi cosa sia fonte di un piacere di tipo primordiale. Ma del resto è difficile chiarire dove penda il favore di S. verso i suoi personaggi. Nessuno sembra negativo, eppure sono personaggi illustrati in tutta la loro mediocrità. Sembra salvarsi al 100% solo la vecchia portinaia, personaggio solitario e stoico, caratterizzato da una profonda saggezza, anche se irrimediabilmente cinico e scostante. Svankmajer firma così un film bellissimo, un'epopea travolgente, degna del miglior Ferreri.