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Jellybelly 
8 / 10 20/07/2008 12:32:17
» RispondiOrmai libero di dare sfogo come meglio crede, libero dai vincoli imposti dalle major hollywoodiane alla sua creatività, Guillermo Del Toro corregge il tiro rispetto al primo pessimo episodio e dà vita ad un film che più che un sequel è una favola che ha vita propria.
Intendiamoci, la trama è semplice semplice e la sceneggiatura presenta alcune pecche piuttosto vistose, ma il talento visivo del regista messicano è talmente possente da meritare un voto in più: pochissimo digitale, che va ad interagire mirabilmente con i chili e chili di lattice utilizzati per dar vita alle creature più improbabili, rese credibili grazie al caro, vecchio make up e ad attori superlativi (Il mimo Doug Jones interpreta ben tre personaggi).
Massimo esempio di questa mirabile interazione è la scena del mercato dei troll, che entrerà di diritto nell'immaginario fantastico, mentre quella dell'Elementale delle Foreste, realizzato in digitale ma con un'anima "vecchia scuola", non invadente ma funzionale, è una scena pregna di un lirismo che Burton non ha mai raggiunto.
Insomma, pur non essendo un capolavoro questo secondo capitolo di Helboy va salutato con ardore perchè conferma l'affermarsi di uno dei registi di maggior talento degli ultimi anni, un artigiano del cinema che si ripropone di lavorare all'antica per far fiorire il genere fantastico come merita.
Simmetria84 21/07/2008 01:02:14 » Rispondipiù che il regista dovresti ringraziare lo scenografo e chi ha fatto il make up... il regista decide le inquadrature....
Mi spieghi la frase:
"mentre quella dell'Elementale delle Foreste, realizzato in digitale ma con un'anima "vecchia scuola", non invadente ma funzionale, è una scena pregna di un lirismo che Burton non ha mai raggiunto."
in che consiste il lirismo?
Jellybelly 21/07/2008 10:27:46 » RispondiAh, perchè tu non mi prenda per un ragazzino o per un amante del fumetto, preciso che sono più vicino ai 30 che ai 25, al primo capitolo ho messo 4,5 e non ho mai letto un fumetto di Hellboy in vita mia.
Jellybelly 21/07/2008 10:25:57 » RispondiLe creature che popolano i mondi di Del Toro le disegna sempre lui stesso; è un fumettista ed uno storyboarder eccellente. Poi chiaramente si circonda di ottimi scenografi e truccatori, che però si limitano ad eseguire i suoi dettami: esattamente come Gilliam e Burton.
Quanto a quella frase, il lirismo consiste nel non terminare la scena dell'elementale con la morte del mostro, ma nel prolungarla quel tanto che basta a mostrare come questi fosse sì dispensatore di morte, ma anche latore di vita: l'onda di prato e muschio che invade le strade è poetica e toccante. E' rarissimo, direi unico, nei film blockbuster fumettistici ammazza-cattivi che ci sono in circolazione trovare qualcuno che abbia voglia e coraggio di abbandonarsi a simili momenti favolistici.