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OPEN WATER regia di Chris Kentis

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Giovans91     7½ / 10  10/01/2015 11:05:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Open Water". Il giovane regista Chris Kentis realizza un piccolo film, dal sapore molto 'real-tv', che con pochissimi elementi riesce ad essere spaventoso ed elettrizzante.
Smarrimento, agitazione, angoscia, ma soprattutto ansia. Sono questi gli stati d'animo prevalenti a cui lo spettatore viene costantemente e duramente sottoposto durante la visione di "Open Water", una visione che riesce ad essere dura e sconfortante.
Chris Kentis prende spunto da un reale evento accaduto nel 1998 a due subacquei americani: Eileen e Tom Lonergan. I due furono abbandonati dalla nave d'appoggio durante un'immersione nella grande barriera corallina australiana e i loro corpi, in seguito, non furono più ritrovati. A distanza di qualche giorno, nella stessa zona, fu pescato uno squalo e nel suo stomaco fu ritrovata una fotocamera digitale così che i due fatti vennero celermente collegati.
Per infondere un maggior senso di realismo, Kentis gira il suo film interamente mediante l'uso di videocamere digitali e con uno stile che si impone a metà strada tra il film e il documentario, ottenendo così un risultato magistrale che collabora indubbiamente alla riuscita del film. Kentis, oltre ad aver dimostrato le sue enormi capacità dietro la macchina da presa, è riuscito anche nell'impresa di utilizzare nel migliore dei modi il basso budget a disposizione (non più di 130.000 dollari): la troupe è stata interamente ridotta all'essenziale e gran parte del budget è stato investito nel finanziamento degli esperti di squali addetti alla sicurezza, costantemente presenti sul 'set' al fine di garantire l'incolumità dei due protagonisti circondati realmente da un branco di squali veri, ma addomesticati.
Ottime anche la performance offerte dai due attori protagonisti, Blanchard Ryan (l'ho trovata splendida e perfetta) e Daniel Travis, entrambi all'altezza di calarsi con convinzione nei panni dei due sventurati sub abbandonati tra le onde dell'oceano e capaci di recitare per ore intere fra un branco di squali e con indosso una tuta di ferro protettiva sotto la muta.

In definitiva "Open Water" è sicuramente una pellicola interessante, con uno stile registico originale, ben lontano da improponibili e azzardati paragoni che qualcuno ha fatto con "Lo Squalo".
Un film che, pur non essendo un vero e proprio horror, riesce a mettere a dura prova i nervi dello spettatore e a far paura. Forse non accontenterà tutti i palati a causa del suo stile semi-documentaristico e dell'estetica (volutamente) rozza, ma sicuramente non lascerà indifferenti.
Un film che si fa ricordare.