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RACCONTI DA STOCCOLMA regia di Anders Nilsson

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  05/05/2008 18:48:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dietro le pretese letterarie di questo film, si cela (?) un'opera a incastro che sicuramente deve molto (pure troppo) al cinema di Paul Thomas Anderson e soprattutto Inarritu, senza citare "Storie" di Haneke.
Storie di donne (Leyla e Carina) unite, forse approssimativamente, dalle condizioni femminili nel mondo, e a volte dalla scarsa solidarietą che sarebbe necessaria davanti a situazioni del genere (v. il caso di Leyla, che non riesce a salvare la sorella ed č involontariamente responsabile della sua morte).
C'č poi la vicenda di Aram, che sembra uscita dal Frears di "My beautiful Laundrette" e che innesca una castissima vicenda omosessuale in un contesto di rivendicazioni e ricatti fra "minoranze".

La sensazione, davanti a film del genere, č che lo sguardo neutrale del regista rischi di diventare neutralizzante, senza colpire particolarmente come avrebbe dovuto fare. Emotivamente il film č tesissimo, ma restano inquietanti interrogativi sui personaggi e la loro inquieta ambiguitą: fino a che punto i loro gesti (spesso assai tardivi) riescono a mettere fine a un dramma e fino a quando servono necessariamente per i propri scopi? Non č dato di sapere.

In ogni caso, un film non certo originale (scatta in effetti la sensazione di deja vu) e troppo costruito ma anche capace di innescare dibattiti e discussioni, come nel Loachiano episodio di leyla.

Che poi il finale stile trilogia dei colori di Kieslowsky appaia conciliante anzichč simbolico, č innegabile.

Con trenta minuti in meno sarebbe stato un film da 8

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