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BLINDNESS - CECITA' regia di Fernando Meirelles

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Satyr     7½ / 10  01/07/2011 02:06:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'uomo del 2000 e la sua rapida regressione allo stato selvaggio: questo è quello che accade se costretti a lottare per la sopravvivenza.
Blindness è un'opera dura e commevente, il tipo di pellicola che prediligo senza riserve, lontanissimo sia dai facili meccanismi del blockbuster movie, sia dall'intrattenimento fine a se stesso. Come termine di paragone mi viene subito in mente The Road, altra prodotto sostanzialmente ignorato dal grande pubblico, propio perchè antispettacolare fino al midollo.

La storia possiede fin da subito un valore metaforico accessibile e importante: Meirelles ricrea alla perfezione un microcosmo ostile in cui le corsie di un centro di accoglienza assumono le sembianze di due stati in aperta lotta tra loro. Un conflitto in cui sentimenti come civiltà e moralità vengono subito sostituiti da rabbia e sopraffazione. Ottimo il lavoro svolto per quanto riguarda le caotiche atmofere iniziali, fastidioso e claustrofobico il restante 80 per cento della pellicola, quello vissuto all'interno della lurida struttura dove i contagiati vengono messi in quarantena.

Non ho letto il libro di Saramago, ma credo che la coralità dell'opera sia stata ampiamente rispettata: nella pellicola, nonostante il personaggio della Moore risulti forse il più importante, non esiste un protagonista, nessuno ha un nome, tutto ruota intorno alla figura dell'uomo, unico " colpevole " di una regressione molto vicina all'istinto animale. Un grido di allarme importante che nel cartaceo avrà sicuramente tutto un altro peso. Tampono a breve questa mancanza, e rimedio assolutamente il libro. Applausi sacrosanti alla Moore, un vero e propio gigante.